
Michele Buoninconti, marito e presunto assassino della moglie Elena Ceste, non è stato un buon padre, tutt’altro. Ed è per questo che i quattro figli vanno affidati ai nonni materni e non potranno incontrare i fratelli e i familiari del padre.
Il provvedimento è stato diramato ieri mattina dal Tribunale dei minori che ha fatto decadere la potestà genitoriale del pompiere salernitano che al momento di trova in galera. E’ stato respinto il ricorso del fratello Salvatore. Gli avvocati della famiglia Ceste, Carlo Tabbia e Deborah Abate Zaro hanno commentato cosi: “Accolte tutte le richieste, ora pensiamo solo a tutelare i quattro ragazzi. Buoninconti ha fatto vivere i figli in uno stato di isolamento dal mondo pregiudizievole”.
“S’è dimostrato conflittuale con i nonni materni”, rendendo così “impensabile” un confronto costruttivo; non è in grado di percepire la loro sofferenza per la perdita della madre»; del tutto incapace di percepire i bisogni dei figli che sono differenti; anche dopo la sentenza, la ripresa dei rapporti dovrà avvenire “con gradualità”. Per queste e altre ragioni, Buoninconti, nel suo stato detentivo, non può esercitare il ruolo di padre: … Non pare detenere una risorsa genitoriale per i propri figli e deve essere decaduto dalla potestà genitoriale”.
MD