
“Madonnina proteggici aiutaci nelle difficoltà”, questo uno degli ultimi messaggi lasciati su Facebook da Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Bozzoli trovato domenica morto nei pressi di Ponte di Legno, a pochi giorni dalla sua scomparsa. Il dipendente dell’azienda scriveva ancora: “Guardati bene le spalle sempre… Pugnalate arrivano da chi meno te lo aspetti”. Due messaggi, rilanciati sul social network poche ore prima della scomparsa, avvenuta mercoledì scorso, che aprono una serie di interrogativi.
L’ipotesi, infatti, è che l’operaio possa aver fatto perdere le sue tracce per paura e comunque gli inquirenti sono sempre più convinti del legame tra la sua scomparsa e quella del suo datore di lavoro, Mario Bozzoli, sparito nel nulla l’8 ottobre, dopo aver telefonato alla moglie ed aver salutato gli operai. Il ritrovamento del corpo senza vita di Ghirardini non risolve il caso, ma secondo Luigi Maria Dell’Osso, il procuratore generale di Brescia, “potrebbe però renderlo meno complesso e incomprensibile”.
L’avvocato che difende la famiglia Bozzoli, Patrizia Scalvi, si dice convinta “che tutto nasca dalla fonderia e che qualcuno ha certamente visto o sentito o fatto qualcosa”. Il legale, in qualche modo, sembra voler escludere un coinvolgimento di Ghirardini nella scomparsa del suo datore di lavoro: “Con Bozzoli c’era un buon rapporto, Mario non aveva mai alzato la voce con lui, lo considerava solo un po’ pasticcione”. Anche i parenti dell’operaio lo difendono: “Se qualcuno pensa che abbia fatto sparire Bozzoli gettandolo nel forno si sbaglia, lui era una brava persona e un gran lavoratore”, dice un cugino.
Un altro congiunto sottolinea: “Beppe viveva di fonderia, caccia e di qualche telefonata al suo bambino che è da tempo in Brasile con l’ex”. Resta il fatto che di Bozzoli si sono perse le tracce e sembra sempre più evidente che il mistero è tutto interno alla fabbrica, tant’è che gli investigatori non sembrano credere più né nel sequestro di persona, né tantomeno in un allontanamento volontario: “Ora più di prima prende corpo l’idea dell’omicidio”.
GM