Marino, Renzi chiude la pratica: “La colpa è solo sua”. E nomina il sostituto

BERLIN, GERMANY - JULY 01: Italian Prime Minister Matteo Renzi and German Chancellor Angela Merkel (not pictured) speak to the media following talks at the Chancellery on July 1, 2015 in Berlin, Germany. The two leaders discussed the Greek debt crisis and Europe's refugee situation, among other issues. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

«Non ho avuto rapporti turbolenti col presidente del Consiglio perché nell’ultimo anno non ho avuto rapporti” ha detto l’ormai ex Sindaco Ignazio Marino a chi le chiedeva dello “stato dell’arte” tra lui e il premier Matteo Renzi. Marino non esita a descrivere Renzi come un Giuda. «Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e un solo mandante. Certo quando un familiare ti accoltella, pensi se è stato un gesto inconsulto o un gesto premeditato? Io questa riflessione non l’ho ancora fatta. Ma non mi fa piacere vedere da democratico – ha detto ancora – che il PD è andato dal notaio con chi ha militato nel partito di Berlusconi». Una coda al veleno a cui il premier Renzi ha replicato a stretto giro di posta: «Marino non è vittima di una congiura di palazzo: è stato  un sindaco che ha perso contatto con la sua città, con la sua gente” ha detto nel corso di un’intervista a Bruno Vespa «al PD interessa Roma, non le ambizioni di un singolo, anche se sindaco. E per questo faremo di tutto per fare del Giubileo con Roma ciò che è stato l’Expo per Milano. Questa pagina si è chiusa, basta polemiche, tutti al lavoro».  La replica di Matteo Orfini ad Ignazio Marino è  ancora più frontale:  «Alla conferenza stampa di Marino ho sentito una serie di bugie – ha sottolineato  il presidente del PD riferendosi in particolare alle dichiarazioni nelle quali l’ex Sindaco lamentava di non aver ottenuto un confronto politico sul suo mandato – Noi avevamo dato la disponibilità a discutere in aula Giulio Cesare e valutare dopo la discussione se era il caso di ritirare le dimissioni. Altrimenti, se lo fai prima, azzeri il timer e basta, gli avevamo detto”.  Il commissario del PD romano ha aggiunto: “Marino guardi ai propri errori e non scarichi le responsabilità” ricordando come “il 27 agosto, quando si decideva se sciogliere il Comune di Roma per mafia, Marino era in vacanza. Questo non aiuta i rapporti con la presidenza del Consiglio». Intanto, in tarda serata, il sostituto già bussa alla porta del Campidoglio: è  Francesco Paolo Tronca. Prefetto di Milano,  nominato commissario del Comune di Roma con decreto del prefetto di Roma Franco Gabrielli. L’amministrazione capitolina viene così sparigliata e capovolta in poche ore dal mandante che non a caso ha parlato di un Giubileo, che nei suoi progetti deve rinnovare i fasti di un Expo ormai giunto al termine.

ADB