
“Loris non l’ho ucciso io”: così Veronica Panarello, la mamma del piccolo Loris Stival, al Pm Marco Rota nell’interrogatorio in carcere, ha ribadito la propria innocenza. Ha ammesso però di “non averlo accompagnato a scuola”, ma che il giorno in cui è stato ucciso il bambino “è salito a casa con le chiavi” che gli ha dato lei. Poi, ha aggiunto, di “avere un buco e di non ricordare”.
E’ stata la madre del bambino di 8 anni, strangolato e gettato in un canalone il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, a chiedere di essere ascoltata in galera. “Quella mattina – dice al marito – il bambino io non l’ho accompagnato a scuola, è salito a casa da solo, usando il portachiavi con l’orsacchiotto”. Poi spiega così perché è tornata nella loro abitazione: “Dovevo prendere un passeggino da regalare a un’amica”. Ma cosa ha fatto dentro casa dice di “non ricordarlo, di avere un buco” nella memoria. “Sono confusa – ripete – ho tante cose che mi girano per la testa”. E alla domanda del marito se l’ha ucciso lei Loris torna alle sue certezze: “No, non sono stata io. Non avevo nessun motivo per farlo”. Poi si chiude di nuovo a riccio: “Mi ricordo solo quello che ti ho detto, non ti basta? Ora stammi vicino…”.
MD