
I jihadisti dell’Isis? Finanziati da persone fisiche provenienti da 40 Paesi, tra cui anche membri del G20. A dichiararlo il presidente russo Vladimir Putin che ha accompagnato questa affermazione condividendo le informazioni a sua disposizione con gli altri partecipanti al summit di Antalya. Il presidente della Federazione russa non ha puntato il dito contro qualcuno in particolare ma si pensa che il riferimento sia all’Arabia Saudita e la Turchia. Sembrerebbe che nei dati a disposizione della Russia sul finanziamento ai terroristi ci sarebbe un gruppo di turchi e che il sud della loro nazione resterebbe una delle maggiori fonti di rifornimento dell’Isis. Riguardo l’argomento dei fondi all’Isis, la bozza del documento del G20 sottolinea l’impegno a contrastare “i canali di finanziamento del terrorismo e sanzioni verso i regimi che finanziano”. Da un punto di vista militare, invece, Putin ha detto “Posso confermare che abbiamo stabilito dei contatti sul campo di battaglia con i gruppi dell’opposizione siriana che ci hanno chiesto di condurre attacchi aerei”, mentre il presidente USA Obama ha sottolineato l’importanza di allargare la coalizione internazionale e allo stesso tempo portare avanti i raid aerei e la diplomazia per porre fine alla guerra civile in Siria. Riguardo l’incontro dei presidenti delle due superpotenze, tenutosi a margine del G20, il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha specificato che il faccia a faccia Putin-Obama non ha portato a un vero e proprio disgelo dei rapporti tra i due Paesi ma è stato importante: “Sarebbe irrealistico aspettarsi che un incontro di 20 minuti possa comportare una svolta ma il colloquio è stato sicuramente costruttivo”.
L. B.