
CariFerrara, Banca Marche (la cui vicenda va avanti da oltre due anni), Banca Etruria e CariChieti, le quattro banche commissariate da mesi e il cui destino era in bilico, sono salve. Il consiglio dei ministri, infatti, si è riunito in via eccezionale di domenica pomeriggio, dando il via libera al decreto legge per la risoluzione dei quattro istituti, con un provvedimento che, spiega il governo, “consente di dare continuità all’attività creditizia – e ai rapporti di lavoro – tutelando pienamente i correntisti”.
Soprattutto, tale provvedimento “non prevede alcuna forma di finanziamento o supporto pubblico alle banche in risoluzione o al Fondo nazionale di risoluzione” ed esclude “il ricorso al bail in”, vale a dire il salvataggio delle banche in difficoltà con i fondi di azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100mila euro. Viene poi messo a disposizione un fondo di risoluzione da 3,6 miliardi di euro interamente a carico del sistema bancario.
A lungo il tentativo di salvare queste banche è stato oggetto di un lungo braccio di ferro tra l’Unione Europea e il governo italiano. Nelle scorse ore è arrivato finalmente l’ok di Bruxelles all’operazione, che – dice il commissario Ue Margrethe Verstager – “riduce al minimo l’uso dei fondi pubblici e le distorsioni della concorrenza”. Le quattro banche assumeranno una nuova denominazione e saranno provvisoriamente sotto la supervisione dell’Unità di Risoluzione di Bankitalia; l’unico presidente per tutti gli istituti bancari sarà Roberto Nicastro, ex direttore generale di Unicredit.
GM