Riccardo Agresti preside degli istituti comprensivi “Corrado Melone” e “Ladispoli 1”, frequentati da quasi 1300 bambini, dei quali il 20% proveniente da Paesi dell’Est è stato aggredito durante un consiglio scolastico per aver inserito l’ora di romeno nelle attività didattiche. Nelle due scuole di Ladispoli (Roma), è prevista un’ora a settimana obbligatoria – finanziata dal Governo di Bucarest – per 230 bambini delle elementari e una facoltativa per gli alunni delle medie, in orario extrascolastico. E proprio tra due bambine di 11 anni delle medie, una italiana, l’altra rumena, è scoppiato un dissidio, condito da pesanti insulti razziali della prima alla seconda, finito sul tavolo del preside, che ha avallato un consiglio di classe straordinario per mettere pace tra le alunne, davanti alle loro famiglie e i docenti. Durante la riunione, il padre della bambina italiana avrebbe criticato la scelta dell’insegnamento della lingua rumena e sarebbe andato su tutte le furie non tanto per la decisione del preside di sospendere la figlia, quanto per il fatto che la figlia non era stata difesa nonostante avesse detto delle cose ‘giuste’ alla compagna di classe. “Sono stato aggredito per aver difeso la bambina rumena – ha detto il preside – Quel uomo ha interrotto il consiglio d’istituto accusandoci di non essere patrioti. E a me ha detto che ho rapporti sessuali, sia con uomini che con donne, preferibilmente romeni”. Nel tentativo di fermare la furia del genitore che si era avventato contro le docenti tirando oggetti, compreso un computer, il preside ha rimediato spintoni e un calcio. A mettere fine al parapiglia sono stati i carabinieri. Il padre dell’undicenne italiana sarà denunciato.
L. B.