Caso Stival , le lacrime di chi un anno fa ha trovato Loris

Loris Stival (foto dal web)
Loris Stival (foto dal web)

Nella giornata di domani, Veronica Panarello, affronterà presso il Tribunale di Ragusa l’udienza che dovrà decidere sulla richiesta del rinvio a giudizio nei suoi confronti emessa dalla Procura, nell’ambito delle indagini sull’omicidio del figlio Loris Andrea Stival, di cui è accusata.

A poche dal primo triste anniversario della morte del piccolo, la trasmissione Mattino 5, in data odierna, ha ricostruito, per bocca di Orazio Fidone, il cacciatore che trovò Loris, i drammatici momenti della ricerca e successivo ritrovamento del cadavere del bimbo. Orazio ha ripercorso in macchina, con Fabio Lombardi, inviato della trasmissione, passo dopo passo le fasi della sua ricerca. Durante il tragitto ha spiegato che quel 29 novembre 2014 percorse la strada che, appena fuori Santa Croce Camerina, porta al canalone del Mulino Vecchio – “lì c’è un parco giochi, è una zona che conosco, ci andavo a giocare da bambino” – e prima di arrivare lì al canalone lo cercò in altri luoghi, fino a quando si fermò davanti un piccolo casotto in cemento, dove c’è un pozzo aperto. In quel punto – ha detto – vide “delle piccole tracce, c’era l’erba calpestata, erano certamente le tracce di una persona minuta”.

È a quel punto, vide la sagoma del bambino in fondo al canale di cemento. “Era sicuramente un bambino, a faccia in giù, in una posizione immobile che lasciava supporre che non fosse in vita. Lì è iniziato il mio dramma, un dramma in una tragedia” – ha detto il cacciatore con la voce colma di emozione – “ho corso, urlato, imprecato ma non ho avuto la forza di scendere a soccorrere il bambino … chiamavo i soccorsi e poi è arrivata la polizia”.

A quel punto si è fermato, Fidone, ed ha pianto al ricordo di quei drammatici momenti. Poi ha ripreso a parlare: “gli ho toccato la manina, era freddo, gelido. Aveva una posizione strana, non era accovacciato. Questa non è la mia verità, questa è la verità”. Quando poi l’inviato di Mattino 5 gli ha chiesto “Ma lei, signor Orazio, che impressione si è fatto di tutta la vicenda?”, il cacciatore, mal celando una certa reticenza, ha poi ammesso che a suo parere il piccolo Loris non sarebbe morto per un incidente, come invece ha di recente rivelato la Panarello, ipotizzando addirittura la possibilità di una “punizione” inflitta dalla madre al figlio. Poi, sicuro delle sue parole, ha chiuso la ricostruzione dicendo: “Loris non è stato calato in quel canalone, e nemmeno scaraventato, ma lasciato cadere …”.

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MD