
E’ una brutta vicenda quella di Domingo Alonso, un uomo spagnolo che vive a Covelo, in Galizia, e che a 77 anni e dopo 60 anni di contributi non può godersi la meritata pensione. L’uomo infatti, dopo aver lavorato per decenni in Argentina, riceve appena 340 euro di pensione dal governo di Buenos Aires e la cifra che nemmeno può definirsi misera di un euro e ottanta centesimi da quello spagnolo. Come se ciò non bastasse, gli è stato confiscato il conto in banca.
La vicenda risale al 2000, quando l’uomo – ancora in Argentina – ottenne una sovvenzione da parte delle autorità locali per ristrutturare la vecchia casa dei suoi genitori. Durante i lavori, però, per motivi mai del tutto chiari gli operai allargarono di un metro lo spazio della cucina rispetto alla pianta originale, tant’è che un architetto dispose una contravvenzione pari a 50 mila pesetas, imponendo anche la demolizione della parte in eccesso.
Secondo il pensionato, che ha raccontato la sua storia a un quotidiano locale, dietro tutta la vicenda ci sarebbe addirittura un familiare: “Mio nipote, il figlio di mia sorella, all’epoca era assessore e voleva comprare la casa, ma io ho sempre detto di no. Temo sia stato lui a far partire la denuncia, mi ha anche messo sette cani qui accanto e la notte non riesco a dormire perché abbaiano sempre”. Gli anni intanto sono passati, le pesetas sono ormai fuori conio, sostituite dall’euro e nel frattempo la somma da pagare è lievitata sfiorando quota 5mila euro.
Domingo Alonso è disperato e non sa che fare: “Non posso permettermi neanche il gas e il riscaldamento. Devo cucinare con la legna e per combattere il freddo giro costantemente in casa con le coperte sopra i vestiti”. Nella vicenda del pensionato, si evidenziano infine tutte le falle del welfare state spagnolo: “Prendo una pensione così povera perché pur avendo lavorato 14 anni in Spagna, venivo assunto e licenziato in continuazione. E si sono rifiutati di regolarizzare la mia situazione perché in passato, quando ho sofferto di depressione durante una visita a mio figlio in Argentina, il medico mi sconsigliò di viaggiare e rimasi lontano dalla Spagna per oltre 90 giorni”.
GM