Gotta e iperuricemia: ecco gli alimenti da evitare

Podologo (Ian Waldie/Getty Images)
Podologo (Ian Waldie/Getty Images)

I livelli di acido urico nel sangue stanno aumentando a causa di troppi casi di sovrappeso e delle modificate abitudini alimentari, tant’è che si sviluppano malattie come la gotta e prima ancora l’iperuricemia. L’allarme è lanciato da Claudio Borghi, professore di Medicina Interna all’ Università di Bologna: “E’ un dato che merita attenzione perché l’iperuricemia si associa anche a un aumentato rischio di ipertensione arteriosa, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari”.

“Tale effetto risulta evidente già in età pediatrica e tra gli adolescenti nei quali interventi dietetici basati sul controllo dei livelli di acido urico potrebbero risultare di grande utilità preventiva”, ha aggiunto Borghi. Il consiglio è quello di affidarsi a una dieta equilibrata: fra gli alimenti “all’indice” si trovano, oltre a frattaglie, molluschi, selvaggina, estratti di carne, anche cereali integrali, legumi, frutta secca a guscio, ortaggi come spinaci e cavolfiori.

A causa queste malattie è la presenza di purine, dal cui metabolismo deriva l’acido urico, come chiarisce Leonardo Punzi, direttore dell’Unità di reumatologia dell’Azienda ospedaliero- università di Padova: “In realtà, in iperuricemia e gotta la restrizione delle purine va limitata ai soli alimenti di origine animale. Lo confermano studi epidemiologici in cui il consumo di cereali integrali, frutta secca, legumi, oltre a frutta poco zuccherina, latte e derivati – a basso contenuto di grassi – e di caffè, è risultato associato a un ridotto rischio di gotta”.

Punzi prosegue: “Comunque, poiché tutte le carni e i pesci contengono purine meglio evitare quelli che ne sono più ricchi e in generale attenersi a 100 grammi per la carne e a 150 per il pesce. Ancor prima, fate attenzione al fruttosio, specie se usato in elevate quantità come dolcificante, ai superalcolici e alcolici, anche se il vino rosso pare non creare problemi, se assunto con moderazione. Importante anche una buona idratazione, la pratica regolare di attività fisica e, se necessario, un calo di peso”, conclude l’esperto.

 

GM