Caso Bozzoli: ecco da dove arriva la fiala che ha ucciso Ghirardini

L'operaio Ghirardini (web source)
L’operaio Ghirardini (web source)

Un’ indagine della Polizia Provinciale di Firenze risalente al 2009 potrebbe aiutare gli investigatori che indagano sul doppio giallo di Marcheno, e portare alla scoperta del perché l’operaio Giuseppe Ghirardini sia morto avvelenato da una capsula di cianuro.

Di questo complicato caso si è parlato nella giornata di oggi a Storie Vere, trasmissione di Rai 1 condotta da Eleonora Daniele, che ha spiegato come le indagini condotte a Firenze, portarono alla dimostrazione che il cianuro è presente in Italia, smentendo, dunque, ciò che si era detto circa la presunta difficile reperibilità della sostanza che ha ucciso l’operaio della Bozzoli. La documentazione in questione dimostrerebbe il sequestro di 72mila fiale di cianuro provenienti dall’Austria, e “Acquistabile legalmente solo da aziende munite di apposito patentino, e assolutamente non da privati”.

Il documento potrebbe dunque aiutare gli inquirenti a scoprire come e da chi  Ghirardini si sarebbe procurato la fiala mortale e soprattutto se l’ha ingerita da solo o se qualcuno nel pomeriggio del 14 ottobre scorso era con lui a Pone di Legno, e lo ha costretto a suicidarsi.

MD