Putin schiera contro l’Isis una potenza militare mai vista

Putin Isis
(MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)

Molti lo avevano sottovalutato, ma Putin sta dimostrando che la Russia è davvero una potenza militare. Lo testimoniano non solo la quantità e la qualità dei mezzi, delle armi e degli strumenti messi sul campo in questa campagna siriana, ma anche l’abilità nella strategia e nella pianificazione e la capacità di attivarsi su più fronti contemporaneamente. Si, perché per combattere lo Stato Islamico e il terrorismo fondamentalista non basta concentrarsi sulla Siria. E Putin, ben consapevole di questo assunto soprattutto dopo l’abbattimento del jet da parte dei turchi, sta dispiegando le sue forze un po’ ovunque: Mediterraneo, Iran, Turchia e Iraq non possono infatti essere sottovalutati nella loro importanza nello scacchiere mediorientale.  Dunque, mentre Obama tentenna e ancora una volta limita il proprio coinvolgimento nella vicenda ai soli sporadici raid aerei, Putin va dritto per la propria strada. Stamane mentre i raid russi distruggevano posizioni dello Stato islamico in Siria, il sommergibile “Rostov sul Don” della flotta russa del Mar Nero entrava nel Mediterraneo orientale. Secondo l’agenzia Interfax  all’interno del sottomarino si troverebbero missili da crociera Kalibr-Pl, simili a quelli usati dalla flottiglia del Caspio contro gli obiettivi dello Stato islamico.

Nel frattempo sul fronte turco Putin deve fare i conti con l’ennesima crisi diplomatica scaturita dopo il passaggio di una nave da guerra russa sul Bosforo con missili pronti al lancio. Una manovra che arrivava pochi giorni dopo il dispiegamento di truppe e mezzi militari pesanti turchi nella base di addestramento di Bashiqa, 32 chilometri a nord della roccaforte dell’Isis a Mosul. Insomma un “gioco” molto pericoloso simile ad una partita a scacchi che complica ulteriormente la situazione nell’area e rende il lavoro di Putin e dei suoi alleati ancora più difficile.

F.B.