Deve risarcire lo stupratore di sua figlia: “Ci ha distrutto la vita”

Lo scorso ottobre, la Cassazione ha condannato in via definitiva Ezio Foschini, il 59enne già professore dell’istituto d’Arte di Faenza, nel ravennate, ritenuto colpevole di avere commesso abusi sessuali su Elisa, una sua studentessa all’epoca 15enne. La giovane, rimasta colpita nel profondo dall’onta degli abusi, si è suicidata un anno e mezzo fa. La vicenda assume contorni surreali, in quanto Foschini risulterebbe nullatenente e intanto il padre di Elisa, Davide Zaccarelli, deve versare un quinto del suo stipendio allo stupratore di sua figlia, che l’ha spuntata in primo grado in un processo civile.

In sostanza, Foschini ha sulle spalle una condanna definitiva, ma i genitori della sua vittima devono versargli un risarcimento danni, che non rivedranno mai tornare indietro, visto che il professore ha pensato bene di far sparire tutti i suoi beni. Davide Zaccarelli, in un’intervista al quotidiano ‘Libero’, è tornato sulla vicenda, evidenziando tutta la sua rabbia per quanto accaduto: “Questo professore è stato arrestato solo un mese dopo. Nel frattempo è rimasto a insegnare, come se nulla fosse. Non solo, andava in giro diffamando mia figlia dicendo che era una poco di buono. Ha anche scritto una lettera con queste accuse e l’ ha fatta firmare a molti studenti. Tra i firmatari c’ erano anche compagni di Elisa”.

Il padre di Elisa ricorda che “le abitudini di Foschini erano note. Era rinomato per mostrare attenzioni particolari nei confronti delle ragazze. Le racconto un fatto”. Papà Davide parla poi della figlia, che “andava bene a scuola, poi sono iniziate le molestie di questo professore. Prima allusioni, poi apprezzamenti, sms. Fino all’ episodio clou, nel febbraio 2007”, quando “si sono ritrovati da soli in ascensore a scuola e lui l’ ha baciata in bocca e le ha toccato le parti intime”. Il genitore ringrazia anche “tre insegnanti che hanno aiutato tantissimo Elisa. Senza di loro forse non avrebbe continuato gli studi. Sono stati gli unici del corpo insegnanti a venire al suo funerale”.

La sentenza civile

I genitori di Elisa denunciano il fatto che Foschini abbia spostato il proprio patrimonio verso dei ‘prestanome’, circostanza accertata anche dalla Guardia di Finanza. E qui la vicenda assume contorni kafkiani: “Siamo condannati per aver causato un danno biologico nei confronti dei genitori di Foschini. In pratica il papà del violentatore sarebbe stato male per la nostra denuncia”. Ovvero, “dobbiamo risarcirlo e pagare le spese legali. In tutto gli devo, tra interessi maturati e condanna, 40mila euro. Soldi che non abbiamo, per cui mi pignorano lo stipendio”.

Tre mesi dopo quella sentenza, Elisa si suicida: “Nel frattempo era riuscita a terminare gli studi senza cambiare scuola e nonostante venisse additata, chiacchierata. Si è diplomata con 91 centesimi, non sappiamo spiegarci con quale forza d’ animo. Alternava momenti spensierati a momenti bui. Un giorno poi girando per Faenza incontra il suo violentatore per strada. È stata male, fisicamente, per i giorni successivi. È crollata. Si dice che il tempo guarisce i mali e di tempo ne era passato. Ma questa condanna nei nostri confronti è stata una botta enorme”.

Davide Zaccarelli ricorda inoltre che “il padre di Foschini è morto un anno prima della sentenza ma il loro avvocato non l’ ha comunicato al giudice. Se si fosse saputo, il processo civile sarebbe stato da annullare. Quando invece si arriva a sentenza, c’ è poco da fare se non sperare nell’ appello”.

 

GM