
Non smette di far discutere la storia di Luigino D’Angelo, il pensionato suicida in seguito alla perdita di tutti i risparmi dovuta alla legge Salvabanche. Mentre la procura procede per istigazione al suicido contro ignoti, oggi ha trovato la forza di parlare la moglie di Luigino.
Ecco le durissime parole della signora Lidia: “Tutto è cominciato a giugno, quando la banca convocò mio marito, spiegandogli che il suo profilo non era più adeguato al suo investimento: non so come, lo convinsero a passare da un profilo a «basso rischio» ad un profilo ad «alto rischio». Gli hanno fatto mettere un sacco di firme su un sacco di fogli. Lui, ad un certo punto, è stato assalito dal sospetto di essere stato incauto: ma quelli gli risposero che ormai aveva firmato e non poteva più tornare indietro. Abbiamo trascorso un’estate infernale. L’idea di ritrovarsi tutti i risparmi in una posizione di pericolo lo tormentava. Il decreto del governo è stata la mazzata finale. Luigino ha scoperto di aver perso tutto in un pomeriggio. È difficile dire se si sia tolto la vita o se, piuttosto, sia stato ucciso. I responsabili della sua morte sono in tanti. Non perdono chi ha scritto quel decreto, chi l’ha approvato, chi l’ha applicato. Qualcuno deve pagare”.
Una storia che non può e on deve finire in un nulla di fatto, senza nessun colpevole.
F.B.