Banche salvate, mozione di sfiducia contro il Ministro Boschi

France ambassador to Italy Catherine Colonna (L) and Italian Minister of Constitutional Reforms Maria Elena Boschi pray for the victims of Paris attacks inside Santa Maria in Trastever Basilica in Rome on November 16, 2015. Islamic State jihadists claimed a series of coordinated attacks by gunmen and suicide bombers in Paris on November 13 that killed at least 129 people in scenes of carnage at a concert hall, restaurants and the national stadium. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
(FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images)

Il decreto “salvabanche ” avrà conseguenze politiche non facilmente geestibili dal PD. E’ disposto a giurarlo Alessandro Di Battista: “Il Movimento 5 Stelle depositerà nei prossimi giorni una mozione di sfiducia per il Ministro Elena Boschi” ha detto a Sky Tg24. “Non vogliamo – spiega – che ci siano ministri in conflitto di interessi rispetto a banche favorite da provvedimenti del governo”. Il deputato punta il dito sul decreto legge che ha trasformato le Popolari in Spa. “Il ‘Giglio magico’ era informato o no del dl che ha permesso l’aumento di valore delle azioni di Etruria? Si gioca sulle leggi per favorire chi è vicino al governo. Si chiama conflitto di interessi. Abbiamo una banca in cui la famiglia Boschi ha interessi e lo stesso ministro era azionista. Se ha però o meno guadagnato lo scopriremo quando pubblicheranno il loro patrimonio. Potrebbero aver acquistato azioni prima di trasformare la popolare in Spa per poi rivenderla. Dobbiamo capire se qualcuno ha speculato”. L’esponente M5S attacca poi Consob e Bankitalia. “Che fine hanno fatto? In un Paese normale i vertici di Consob e Bankitalia, nominati dal Governo Berlusconi, dovrebbero dimettersi”. Di Battista parla mentre gli Stati Generali del PD si incontrano alla Leopolda e una trentina di risparmiatori chiedono  – inutilmente – di essere ricevuti dal presidente del Consiglio. Campeggiano due striscioni “Banche salvate” e “Risparmiatori espropriati”. Invocano le dimissioni del ministro Boschi: “È in conflitto di interessi” dicono, sposando la tesi dello scrittore Roberto Saviano

Alla fine Matteo Renzi manda il Ministro Padoan a incontrare i rappresentanti dei risparmiatori. In cinque si avvicinano verso la vecchia stazione dove è in corso la Leopolda. Gli altri aspettano ancora in piazza l’esito del colloquio mentre si fa avanti l’ipotesi  una nuova protesta , questa volta davanti alla Banca d’Italia, “colpevole” di non aver vigiliato sulle banche di seguito  salvate dal decreto dei Governo Renzi: “Adesso il governo ci prenderà in giro. Noi non ci fermeremo fino a quando non avremo indietro tutto”. Molti dei risparmiatori sono stati elettori del PD: “Ho fatto la lotta per Renzi e mi fa trovare in queste condizioni. Adesso non lo voto più” dice una di loro che ha perso tutti i soldi della sua liquidazione in azioni della Banca Etruria. Sono tutti toscani: “Molte persone non sanno ancora di aver perso tutti i soldi”dice una di loro. A dimostrazione che questa è una fetta di elettorale che Renzi avrebbe perso, i risparmiatori  hanno portato un grande striscione con la scritta nera e rossa: “In terra rossa vi siete scavati la fossa”. Brucia anche l’insinuazione, paventata dallo stesso Premier, che i risparmiatori abbiano voltamente contratto obbligazioni particolarmente a rischio per fini speculativi.  Un vecchio iscritto della Fiom dice: “Avevo delle obbligazioni per 20 mila euro con un interesse tra il 2 e il 7% e vi sembro uno speculatore?”. Tra di loro  c’è Domenico per rappresentare suo padre, un pensionato che non può muoversi dal letto: “Aveva 88 anni quando ha comprato le obbligazioni, cosa poteva capire?”. “Se non ci possiamo fidare delle banche, di chi dobbiamo fidare?”, chiede una donna.  Se hai gli occhi marroni è il momento di dare il meglio di te!

ADB