
La Danimarca sta approvando una legge piuttosto discussa che ha come obiettivo quello di scoraggiare i migranti ad andare nel Paese scandinavo. L’idea è quella di rendere il meno allettante possibile questa destinazione. Per farlo il governo di Copenaghen sta discutendo una norma che permetterebbe di confiscare i gioielli e i soldi dei richiedenti asilo che entrano nel paese. Ecco come spiega questa idea il ministro danese per l’Integrazione intervistato dal Washington Post: “La legge presentata il 10 dicembre 2015 dà alle autorità danesi il potere di perquisire vestiti e bagagli dei richiedenti asilo – e di altri migranti senza il permesso di stare in Danimarca – anche con l’obiettivo di trovare beni che possono coprire le spese. I profughi potranno tenere i beni che sono necessari per mantenere un modesto standard di vita, per esempio orologi e telefoni cellulari. Inoltre, come regola generale, i beni che hanno un valore personale o sentimentale non saranno confiscati a meno che non abbiano un valore considerevole”.
Insomma una norma durissima che sta già facendo molto discutere. Una legge in linea con la politica di chiusura della Danimarca che qualche mese fa aveva pubblicato su diversi giornali libanesi un messaggio molto chiaro: “Non venite da noi”. Nell’annuncio il ministro per l’integrazione faceva sapere di aver introdotto delle norme che riducono fino al 50% i sussidi ai profughi appena giunti nel Paese e che limitano le possibilità di ottenere il permesso di soggiorno. Inoltre si rendeva noto che durante il primo anno non è consentito il ricongiungimento famigliare coi parenti rimasti nel Paese d’origine.
La nuova legge, fanno sapere da Copenaghen, potrebbe coinvolgere anche i profughi che già si trovano sul suolo danese ed avrebbe dunque valore retroattivo.
F.B.