
Il Brunei è un piccolo Paese al confine con la Malesia. Un sultanato che dal 1967 è governato da Hassanal Bolkian. Il poco illuminato sultano ha introdotto la sharia (la legge islamica) come legge di Stato nel 2014. Tra le varie misure contenute nel nuovo ordinamento ci sono il divieto totale di vendita e consumo di alcolici ed enormi restrizioni sulla pratica di religioni diverse da quella ufficiale, cioè quella islamica. Quest’anno è arrivata una nuova imposizione: vietato festeggiare il Natale. In particolare come scrive il Daily Telegraph sarà vietato “indossare simboli religiosi come croci, accendere candele ma anche addobbare alberi di Natale, montare decorazioni, cantare inni religiosi o mandare auguri di Natale”.
La pena prevista per i trasgressori è durissima. Si tratta infatti di 5 anni di carcere. L’ordinanza è stata spiegata dal ministro degli Affari religiosi con l’intento di “preservare il credo della comunità musulmana”. L’esponente del governo ha poi aggiunto: “Alcuni pensano che possa trattarsi di un tema frivolo di cui non serve fare un caso di Stato. Ma in quanto musulmani dobbiamo bandire le celebrazioni religiose di altre fedi per non contaminare la fede islamica”. Una fede che riguarda 400mila persone (il 70% degli abitanti del Brunei). Gli altri potranno festeggiare il Natale soltanto all’interno delle proprie comunità e solo previa comunicazione alle autorità.
F.B.