
L’aula del Senato ha approvato il ddl di riforma della Rai per alzata di mano, cioè senza la registrazione dei voti. Il passaggio definitivo è avvenuto poco dopo l’ok alla legge di stabilità, passata con 162 sì. La riforma prevede l’introduzione della figura dell’amministratore delegato, un cda più snello (da 9 a 7 membri) non più eletto dalla Vigilanza, il presidente di garanzia nominato dal Cda fra i suoi componenti. L’ex ministro Maurizio Gasparri l’ha già bollata come ‘leggina’.
La nuova legge non piace nemmeno al direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, che – intervistato da ‘Il Fatto Quotidiano’ – sottolinea: “Con questa riforma torniamo a prima del 1975, a una Rai che dipende dall’esecutivo. La fonte di legittimazione del Cda è la commissione di Vigilanza, ma soprattutto l’amministratore delegato con pieni poteri è Palazzo Chigi”. Il giornalista ha quindi aggiunto: “Non si può dire ‘fuori i partiti da viale Mazzini’ e poi approvare una legge del genere”.
Dice ancora Mentana: “Il nodo non è tanto Matteo Renzi, perché lui è un premier pro tempore. Il tema vero è che questa riforma schiaccia ancora di più l’emittente pubblica sotto il peso del potere politico, legandola al governo. E la dipendenza è rafforzata anche dal canone che verrà rastrellato inserendolo in bolletta. Una misura che crea una chiara distorsione nel mercato”. Quindi chiarisce: “Se è vero che il canone in bolletta frutterà a Viale Mazzini 420 milioni in più, che effetti ci saranno sulla concorrenza con le aziende private? Per di più, in una fase in cui c’è un incredibile calo degli introiti pubblicitari, per tutti”.
Nessuna sconfessione del ruolo di Renzi ‘rottamatore’, secondo Mentana: “Su questo il premier ha una sua coerenza, che non mi piace ma che pure riconosco. Ha sempre detto che la politica non si deve far sostituire da altro, e che si deve riappropriare di tutti gli spazi. Il problema è Renzi che vede questi spazi anche dove non dovrebbero esserci. D’altronde il crinale è stato superato la scorsa estate, con la nomina del Cda”.
GM