Locri, parla il Presidente: ”Ma quale ‘ndrangheta, ecco chi mi ha fatto chiudere”

Calcio femminile (Photo by Ashley Feder/Getty Images)
Calcio femminile (Photo by Ashley Feder/Getty Images)

Il Presidente della squadra di calcio a 5 femminile ‘Sporting Locri’, Ferdinando Armeni, che ha deciso di ritirare la propria squadra dal campionato dopo le minacce degli scorsi giorni, spiega i motivi che l’hanno spinto a compiere questo gesto ed esclude che dietro questi atti intimidatori ci sia la ‘ndrangheta, come paventato nelle scorse ore: So solo che si tratta di sciacalli dementi che hanno distrutto tutto. Hanno destabilizzato un ambiente sano e positivo, mettendo in cattiva luce Locri e la Calabria, che sono ben altro. Il nostro palcoscenico è importante e questo ha dato fastidio a qualcuno. La mano della ‘ndrangheta per interessi economici? Questo lo escludo. Siamo una realtà importante, una delle rivelazioni del campionato di massima categoria. L’invidia, sì, quella è tanta, ma non siamo una realtà che ha introiti ingenti. In sette mettiamo 2mila euro a testa all’anno, io riesco a mettere 4mila, poi ci sono gli sponsor, ma sono tutti soldi che servono per lo svolgimento del campionato, non per altro. Si è scardinata la serenità. Parliamo di un pallone, di una passione. Io mi sto arrendendo perché non c’è più serenità: così è impossibile andare avanti”.

M.O.