Per combattere il diabete bisogna mangiare il burro

A high speed production line of insulin is pictured at the factory of Novo Nordisk, a global healthcare company, on February 17, 2014, in Chartres.The Danish company, is a world leader in diabetes care and employs, in Chartres, 950 employees. AFP PHOTO/JEAN-FRANCOIS MONIER        (Photo credit should read JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/Getty Images)
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Smascherato un altro falso mito. Il burro così come molti latticini fanno bene tanto da poter ridurre il rischio di diabete. A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One. I risultati indicano che il burro potrebbe svolgere un ruolo chiave nell’arrestare un’epidemia che sta aumentando sempre di più in Europa. In che modo? Grazie ad un tipo specifico di grasso saturo, chiamato acido eptadecanoico, la cui funzione è stata testata sui delfini dalla National Marine Mammal Foundation che potrebbe contribuire a invertire il prediabete negli esseri umani. I ricercatori marini hanno scoperto che i tursiopi possono sviluppare la sindrome metabolica, una condizione subclinica che viene appunto chiamata prediabete negli esseri umani. “Per capirla meglio, abbiamo iniziato ad esaminare la loro dieta, che è essenzialmente di pesce”, ha affermato Stephanie Venn-Watson, autore principale dello studio. Il gruppo di scienziati ha iniziato valutando i livelli ematici degli acidi grassi omega 3 in 49 delfini, così come nei pesci di cui si cibavano. “Siamo stati sorpresi di rilevare che tra i 55 acidi grassi studiati, l’acido eptadecanoico o margarico sembra aver avuto l’impatto più positivo sul metabolismo dei delfini: i mammiferi con i più alti livelli di questa sostanza nel sangue avevano insulina e trigliceridi bassi”. Lo studio ha anche mostrato che, mentre alcuni pesci hanno livelli elevati di acido margarico al loro interno, altri non ne hanno, suggerendo possibili accorgimenti per modificare la nostra dieta. La scoperta del Nmmf conferma recenti scoperte scientifiche che dimostrano come alcuni grassi potrebbero non essere così negativi come si pensava in passato. Inoltre secondo gli esperti, le migliori fonti di questa sostanza nutriente sono lo yogurt, il latte intero e soprattutto l’amato burro. I ricercatori hanno concluso lo studio puntando il dito contro la tendenza dei caseifici ad abbassare o ad eliminare addirittura il contenuto di grassi nei prodotti caseari. Questo trend, a sua volta “potrebbe avere un ruolo nella pandemia globale del diabete.” L’altra notizia che l’acido eptadecanoico può anche essere presente in pesci e segale. Questo significa che ora possiamo mangiare burro senza preoccuparmi delle conseguenze? Venn-Watson dice: “Il burro può avere sia grassi saturi buoni che cattivi, ma è sempre meglio parlare con il medico prima di apportare modifiche alla dieta”.

Roberta Garofalo