
Da settembre, l’ex Governatore della Puglia, Nichi Vendola, per gli otto anni di servizio in Regione, percepisce un assegno mensile da 5.618 euro lordi, al quale si aggiungerà quello da ex deputato. Una cifra che è stata oggetto di numerose polemiche, con un ironico post sulla pensione dell’ex governatore della Puglia, pubblicato sul blog del leader del Movimento 5 Stelle, e l’hashtag “#BabyVendola”, lanciato su Twitter sempre dal comico genovese.
Ora dalle pagine del quotidiano ‘Libero’ piovono nuove accuse firmate dal vicedirettore Franco Bechis, secondo il quale il vitalizio di Vendola rischia di mandare in rosso le casse della Regione Puglia, guidata da qualche mese da Michele Emiliano. Per Bechis, il 22 gennaio 2015 la Regione Puglia aveva stanziato 13.452.550 euro per pagare i vitalizi, ma i tagli alle pensioni d’oro sarebbero stati validi solo dopo le elezioni della primavera dello scorso anno, così Vendola avrebbe versato 9.508 euro di integrazione contributiva per riceverne nel gioro di qualche giorno 199.818 euro, ovvero la liquidazione che corrisponde a due legislature e che l’ex governatore aveva richiesto il 29 giugno.
Come Vendola si sono comportati anche altri esponenti di Giunta e la Regione Puglia si è così vista costretta a chiedere al consiglio regionale 647.273 euro non preventivati. Spiega Bechis: “Quegli assegni sono stati erogati senza avere più la necessaria copertura sul capitolo dedicato, c’è stata una tale e imprevista corsa estiva al vitalizio che i fondi accantonati sono finiti davvero in poche settimane”. In sostanza, secondo il giornalista, Vendola e gli altri hanno utilizzato “tutte le leggi più favorevoli esistenti sui vitalizi al momento del loro ingresso in consiglio regionale”.
GM