Morì dopo un’iniezione, medico nei guai

Gianna Mossali (foto dal web)
Gianna Mossali (foto dal web)

Il pm di Bergamo Raffaella Latorraca ha rinviato a giudizio un medico di base di Treviglio, Gianluigi Blini, accusato di omicidio colposo per la morte di una pensionata del luogo, Gianna Mossali, deceduta il giorno di Natale dello scorso anno, a seguito di un’iniezione di antibiotico, somministratole per curare una bronchite. La donna, 68enne, viveva nella frazione Castel Cerreto. Secondo il pm, “benché sapesse che la donna era allergica al ceftriaxone”, Blini aveva lo stesso prescritto un farmaco che contiene il principio attivo.

Nessuna conseguenza, invece, per la vicina di casa della vittima, che aveva praticato l’iniezione, e il personale dell’ospedale di Treviglio, dove la donna era arrivata in arresto cardiaco, morendo poi dopo tre giorni di agonia. Accusò all’epoca il fratello di Gianna Mossali, Ambrogio: “Quanto è accaduto a mia sorella è molto grave e proprio per questo motivo vogliamo pensarci bene se sporgere o meno una denuncia. Siamo ancora molto turbati e scossi”.

L’uomo aveva proseguito: “Non riusciva più a respirare e poco dopo ha perso conoscenza. E pensare che poco prima stava bene, avevamo discusso tra di noi, come accadeva spesso”. Gianna Mossali era sposata con il titolare di un mobilifico, Bruno Facchetti e aveva un figlio, Simone.

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GM