Massacrarono il loro bambino: le due ‘mamme’ fanno un gesto provocatorio

Liam Fee (websource)
Liam Fee (websource)

Rachel Trelfa e Nyomi Fee sono due lesbiche, accusate di essere le assassine del piccolo Liam Fee, figlio di una di loro. Il bambino è morto a marzo del 2014, ma il processo condotto in Scozia a carico delle due donne è giunto a termine solo a fine maggio di quest’anno, con una pesante condanna per entrambe, a 47 anni di carcere complessivi. Di recente le due donne sono state avvistate mentre si stanno godendo il momento intimo insieme a Glenrothes, prima di tornare nelle loro celle. Quello scambio di effusioni ha provocato molte polemiche.

Come noto, il piccolo Liam Fee venne trovato in casa cadavere dopo aver subito lesioni cardiache simili a quelli trovati sulle vittime di incidente stradale. Dalle indagini era emerso che le due donne lo avrebbero sottoposto per anni a continue torture il bambino era sistematicamente seviziato, chiuso in una gabbia, picchiato, legato, frustato e abusato. Pare che invece di portare il bambino da un dottore, dopo le fratture da loro provocate, le donne abbiano cercato consigli su come curarlo su internet. Successivamente avevano anche tentato di far ricadere le responsabilità del delitto su una terza persona. Sta ora destando scalpore il fatto che le due donne siano uscite fuori dal carcere.

A riconoscerle sono stati alcuni testimoni, che raccontano di come sia impossibile non riuscire a identificare Nyomi Fee, anche per il suo aspetto fisico. Pare che le due – che sono in celle separate, ma hanno la possibilità di vedersi durante l’ora d’aria – si siano scambiate un bacio saffico prima di salire sui furgoni e rientrare nei loro penitenziari. Una fonte del servizio carcerario ha confermato che le donne hanno visitato la città, ma ha insistito che non è assolutamente insolito che dei detenuti sotto sorveglianza partecipino ad esempio a degli incontri o dei convegni.

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GM