
Nel giorno in cui si celebra il patrono d’Italia, San Francesco d’Assisi, il Pontefice ha scelto di recarsi ad Amatrice, il comune più colpito dal terremoto di agosto, che ha causato quasi trecento vittime. Il Papa è giunto ad Amatrice a bordo di una Golf con i vetri oscurati ed è entrato nella scuola provvisoria realizzata dalla Protezione civile del Trentino per incontrare alunni e insegnanti. Successivamente farà un sopralluogo nella zona rossa, poi probabilmente visiterà anche le tendopoli di Amatrice e Pescara del Tronto. La visita era prevista, ma arriva un po’ a sorpresa, infatti non si conosceva esattamente la data in cui Papa Francesco si sarebbe recato nei luoghi del terribile sisma. Alle esequie delle vittime, celebrate ad Amatrice, il Pontefice aveva inviato il suo elemosiniere, monsignor Konrad Krajewski, per donare ai loro parenti dei rosari benedetti.
Subito dopo il sisma, Papa Francesco, nel corso dell’Angelus, aveva spiegato: “Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni. Preghiamo per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose”. Aveva quindi annunciato la sua visita ad Amatrice: “Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l’abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana”.
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GM