
Nei giorni scorsi, era emersa la posizione di Amber Rudd, una delle più fiere sostenitrici del ‘Remain’, tant’è che in un dibattito pubblico liquidò Boris Johnson, ex sindaco di Londra, con questa frase: “Da uno come te non mi farei accompagnare a casa la sera”. Diventata ministro dell’Interno, ha partecipato a un incontro del partito conservatore, nel corso del quale ha fatto una proposta che l’ha resa la paladina di quelli che vogliono la Gran Bretagna chiusa a riccio al proprio interno. Amber Rudd ha chiesto chiaro e tondo di obbligare le aziende a divulgare l’elenco dei lavoratori stranieri, perché bisogna spingere le compagnie a investire e ad assumere inglesi, tant’è che è stata tacciata di xenofobia.
Ora dalla Gran Bretagna parte una nuova polemica: una donna di origine italiana stava per iscrivere una delle sue bambine a scuola, dalle elementari alle medie e nel dichiarare la nazione di appartenenza ha scoperto che gli italiani erano stati divisi tra italiani, napoletani e siciliani: “All’inizio pensavo fosse uno scherzo, di quelle bufale che si trovano su Internet, ma poi per capire meglio ho chiamato la persona, una mia cara amica, e lei mi ha confermato tutto”, ha detto la donna. Con lei si schiera, Michele La Motta, da 25 anni a Cambridge, di origini partenopee: “La signora mi ha detto che doveva iscrivere la sua bambina al primo anno di quella che in Italia è la prima media. Qui ormai si fa tutto online. Al momento di descrivere la nazionalità, sul modulo ha però trovato alcune opzioni che fino a poco tempo fa non c’erano”.
La Motta, che insegna insegna Italiano e Spagnolo, prosegue: “Al posto di bianco europeo sono state aggiunte diverse opzioni e quando si arriva all’Italia compare questa scritta: Italian (Any Others), Italian (Napoletan) e Italian (Sicilian). Non ci volevo credere, ma è la pura verità. Infatti abbiamo scritto pure ad un giornale locale per capire cosa stesse accadendo”. Anche Matteo Cadeddu, giovane fisico ora all’Istituto nazionale di astrofisica di Cagliari, ha sottolineato: “Anche a me è capitata la stessa cosa, addirittura, dopo che mi avevano chiesto se ero sardo mi hanno pure domandato se mi sentissi più tedesco che italiano e, a dire il vero, la cosa un po’ mi ha infastidito. Mi hanno poi spiegato che è una forma di sondaggio voluto proprio per evitare che vi siano discriminazioni. Le istituzioni inglesi sono obbligate a farlo e i dati vengono utilizzati da un ente esterno che verifica che statisticamente non sia stato rifiutato nessuno per la sua etnia, mah sarà…”.
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GM