Paolo Pietropaolo, il 41enne che il primo febbraio scorso a Pozzuoli, aggredì e diede alle fiamme Carla Caiazzo, la donna incinta all’ottavo mese che rischiò di perdere la vita in quell’occasione, in tribunale si è così difeso: “Sono pentito e addolorato per quello che ho fatto ma vi invito a valutare anche la sofferenza che Carla ha causato a me, sebbene non sia paragonabile alla sua. Mi ha usato per avere un figlio e poi mi ha lasciato per un altro uomo”. Imputato di tentato omicidio aggravato e stalking, per Paolo Pietropaolo i pm Raffaello Falcone e Clelia Mancuso hanno chiesto la condanna a 15 anni di reclusione.
Non era presente in tribunale Carla Caiazzo, che ad agosto ha pubblicato una foto della sua piccola e che più volte, nei mesi scorsi, dopo che la donna è tornata a parlare, ha rivolto il suo pensiero alla bimba, Giulia Pia, pronunciando parole di disprezzo nei confronti di quello che ormai è il suo ex compagno: “Nonostante il dramma che mi è toccato vivere, resto aggrappata all’amore per mia figlia, che non vedo l’ora di abbracciare, resto aggrappata all’amore vero, quello della mia famiglia e del mio fidanzato che qui in ospedale non fa altro che ripetermi che sono bella davvero, ora più che mai, sono bella davvero”. In aula c’è invece Vincenzo Ilario, il nuovo compagno di Carla Caiazzo, che in questi mesi non l’ha mai lasciata da sola.
Proprio l’altra vicenda sentimentale di Carla Caiazzo viene usata dalla difesa di Paolo Pietropaolo, nella persona dell’avvocato Gennaro Razzino, per evidenziare che si tratta di un gesto “ignobile e senza giustificazioni”, ma che il giovane uomo non riusciva a vivere bene quanto gli stava accadendo, tanto da dover ricorrere a cure a base di psicofarmaci e in ogni caso nel gesto non ci sarebbe stata alcuna premeditazione. “Lei si è pentita del tradimento?”, chiede a un certo punto il legale, facendo arrabbiare e non poco l’avvocato Maurizio Zuccaro che assiste Carla Caiazzo: “Non si può far passare Pietropaolo per vittima”.
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GM
