
Quello che sembrava essere il dono più prezioso per una donna – la gravidanza e il concepimento di un figlio – si è trasformato nel peggiore degli incubi: la diagnosi di una rara forma di tumore. Stephanie e Micheal Theobald, felicissimi novelli sposi, si sono visti crollare il mondo addosso quando, dopo aver effettuato la rituale ecografia della 12° settimana, hanno appreso che il medico non riusciva a sentire il battito cardiaco del nascituro. Alla 35enne è stato detto che a quel punto le opzioni erano due: aspettare e procedere con un parto naturale o sottoporsi a un intervento chirurgco per asportare il feto senza vita. Dopo aver eseguito una biopsia, però, i medici si sono accorti che la donna aveva avuto una gravidanza molare, durante la quale al posto del bambino erano cresciute delle cellule abnormi. “Non avevamo aspettato il terzo mese, come sempre si fa in questi casi, per dire a tutti che c’era un bebè in arrivo, perché eravamo al settimo cielo – ha raccontato Stephanie ai colleghi di Metro.co.uk – . E’ stato traumatico dover comunicare una notizia così triste. Nessuno aveva mai sentito parlare di una cosa del genere. Non ci credevano”.
Ma non è finita lì. Dagli esami è emerso anche che la donna aveva sviluppato una neoplasia trofoblastica gestaizonale, insomma un tumore maligno. Stephanie ha cominciato un ciclo di chemioterapia lo scorso agosto e solo il prossimo gennaio saprà se potrà nuovamente provare ad avere altri figli. In ogni caso, non potrà rimanere incinta prima del gennaio 2018, quando avrà poco meno di 37 anni. Lei, però, rimane ottimista nonostante tutto, consapevole com’è che sarebbe potuto andare anche peggio. “Se non mi fossi sottoposta all’operazione, probabilmente nessuno si sarebbe accorto del tumore”, spiega. Ricordiamo che circa 1 gravidanza su 1.000 è “molare” e che per le donne che si trovano ad affrontare simili complicazioni le probabilità che sia necessario sottoporsi a ulteriori trattamenti, chemioterapia compresa, sono 1 su 10.


EDS