Menù vegano a scuola: polemiche nella Capitale

(websource/archivio)
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La proposta un pasto alla settimana completamente vegano per tutti i 144mila bambini serviti dalle mense scolastiche romane non piace alle mamme. A lanciare l’idea era stato lo scorso 16 novembre il presidente della Commissione Ambiente Daniele Diaco durante una seduta congiunta delle commissioni capitoline Ambiente e Scuola. Aveva spiegato l’esponente politico pentastellato: “Vogliamo assicurare una alimentazione che sia in grado di fornire tutti gli elementi nutrizionali necessari per i bambini e al contempo sia strumento di educazione e formazione per i piccoli studenti, adulti di domani, e quindi consapevoli che i nostri consumi hanno un impatto significativo sull’intero Pianeta. Per questo, come anche la Fao suggerisce, vogliamo proporre un piano di educazione alimentare e inserire nei menù, almeno una volta a settimana, anche un pasto completo vegano”.

Poi aveva aggiunto: “Vogliamo rispondere alle nuove esigenze emergenti, personali e globali e, soprattutto, nel rispetto del singolo quanto della collettività. In questa direzione desideriamo che il momento del pasto diventi per i bambini non ‘solo’ una pausa obbligata, spesso anche percepita come noiosa, ma un momento di vita collettiva, di partecipazione gioiosa e consapevole del ruolo che ognuno di noi può avere per il rispetto della natura e della nostra salute che certamente, come consigliano le pubblicazioni scientifiche, deve privilegiare il consumo di vegetali. Ringrazio tutti i professionisti che hanno partecipato alla Commissione di oggi per l’importante contributo apportato”.

Dura l’opposizione a questa proposta da parte del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori, che ha ricordato fallimenti nelle proposte di menù etnici ed europei da parte delle giunte Veltroni e Marino. Dura anche l’associazione ‘Mamme d’Italia’, con le rappresentanti Lavinia Mennuni e Flaminia Camilletti: “Mamme d’Italia si oppone con fermezza a questa decisione che pare quantomeno sconsiderata, soprattutto alla luce dei recenti casi di bambini malnutriti a causa della carenza di vitamine che può comportare l’alimentazione vegana. Inoltre recenti studi hanno dimostrato che la dieta vegana possa divenire un’autostrada per l’anoressia: le ragazze con disturbi alimentari sono vegetariane o vegane in percentuali molto più alte rispetto alle ragazze senza problemi di questo tipo. Mamme d’Italia auspica che venga fatto un passo indietro a proposito di questa scellerata scelta della giunta Raggi e se così non dovesse essere, ci opporremo con durezza”.

Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia hanno aperto anche un altro fronte di polemiche per la consueta funzione natalizia che ha luogo nella struttura comunale che ospita il XII Municipio  e che i portavoce del movimento pentastellato chiedono di abolire. Molte nei mesi sono state le polemiche per l’alimentazione vegana con cui più di qualche genitore nutre i propri figli: qualche tempo fa, era emersa la vicenda di un bambino che a più di un anno di vita pesava quanto un neonato per via della rigida dieta vegana impostagli dai genitori, papà indiano e mamma italiana. Qualche settimana prima, era arrivata al pronto soccorso dell’ ospedale pediatrico Gaslini di Genova in condizioni gravissime Chiara, una bambina di tre anni che avrebbe una forte carenza di vitamina B12 ed era stata ricoverata in rianimazione, poiché nutrita secondo i principi dei suoi genitori, che sono vegani. Ancor prima, era emersa la vicenda dei genitori che nutrivano la figlia con latte di mandorla nel trevigiano, a febbraio di quest’anno, una vicenda del tutto simile a quella avvenuta a ottobre sempre in Veneto, quando a Belluno, un bambino di due anni era stato ricoverato per gravi carenze alimentari. Infine a luglio dello scorso anno, un bambino di circa un anno è stato ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze in condizioni di denutrizione.

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GM