
La forte scossa registrata in Giappone un minuto prima delle 22 (ora italiana) di lunedì ha fatto tornare tra la popolazione l’incubo nucleare. La magnitudo – inizialmente di 7.3 della scala Richter – è stata successivamente rivista al ribasso a 6.9, e poi ancora rivista a 7.4. L’Istituto geologico americano ha localizzato l’epicentro a 37 km dalla città costiera Namie, che si trova a soli 8 km dalla centrale nucleare di Fukushima. Qui, in base a quanto spiegato dalla Taepco proprietaria dell’impianto, non risulterebbero anomalie, ma la memoria collettiva è subito tornata all’11 marzo di cinque anni fa, quando la centrale venne distrutta parzialmente dal terremoto di magnitudo 9 e tutta l’area intorno a Fukushima subì una devastazione senza precedenti.
All’epoca vi furono almeno 15.700 i morti, oltre 4.600 i dispersi, 130mila gli sfollati, 332mila gli edifici distrutti e le conseguenze di quanto avvenuto allora sono ben visibili purtroppo fino a giorni più recenti. Oggi infatti Fukushima è un territorio fantasma dove vi sono solo devastazione, surreali paesaggi di rottami e macerie. Un territorio, in sostanza, dove è davvero difficile trovare delle persone che lo abitano o che vi si trovano anche solo per caso. Da subito, ieri sera, è scattato anche l’allarme tsunami per onde alte tre metri e le autorità giapponesi hanno ordinato ai residenti su tutta la costa orientale di evacuare la zona.
Sono state diverse, in questo ultimo mese, le scosse che hanno provocato paura e devastazione sull’intera superficie terrestre, la più recente delle quali l’altro giorno in Argentina di magnitudo 6.4, nel nord ovest del Paese, a 19 chilometri dalla città di San Juan. L’ipocentro – vale a dire il punto in cui si verifica materialmente la frattura nella crosta terrestre – è stato individuato a 123 km di profondità. L’area dove è avvenuto il sisma è vicina al confine con il Cile, Stato più volte colpito in questi anni da terribili terremoti. Nei giorni precedenti, un potente sisma ha colpito la Nuova Zelanda, mentre a fine ottobre – come noto – è stato colpito duramente il Centro Italia.
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GM