
Sono passati oltre otto mesi dall’omicidio di Luca Varani, 23 anni, ucciso in maniera atroce in un appartamento del quartiere Collatino, alla periferia di Roma, da Manuel Foffo e Marco Prato. Lo scorso 4 marzo, il giovane è stato colpito almeno cento volte a martellate e a coltellate, seviziato per lungo tempo e alla fine è morto dissanguato per le troppe ferite subite. L’esame autoptico è stato consegnato due mesi fa al pm Francesco Scavo, che indaga sull’orrore consumatosi. Emerge così che Luca Varani è stato colpito da una trentina di martellate a testa e bocca, poi da una ventina di coltellate inflitte a livello superficiale, al solo scopo di torturarlo.
Nel frattempo, emergono nuovi particolari sulla vicenda: innanzitutto si delinea la figura di Marco Prato, che memorizza come “Mogliettina+Mascottino” tra due cuori sul suo cellulare la vittima, Luca Varani. Per i giudici del Riesame Marco Prato aveva “una personalità malvagia e crudele, pronta ad uccidere nuovamente, potendosi presentare nuove facili occasioni, avendo i due colpito una persona a caso”. Il pr e il suo complice, Manuel Foffo, si erano accusati a vicenda. Chi invece conosceva Luca Varani lo descrive come un giovane “in cerca di soldi, con l’attitudine a socializzare anche con secondi fini”, che – in base alla testimonianza di un amico – era “dedito alla prostituzione, perche aveva bisogno di soldi”.
La figura di Luca Varani viene descritta anche in una relazione stilata dalla criminologa Flaminia Bolzan: “Guadagnava 180 euro a settimana (dal lavoro in carrozzeria), spesso quando usciva con la fidanzata era lei a pagare e lui aveva il ‘vizio’ di giocare alle slot. Avrebbe inoltre rateizzato debiti con Equitalia per multe e bolli non pagati; frequentemente chiedeva al suo datore di lavoro piccole somme a sconto sulla paga della settimana. (…) Luca di tanto in tanto ‘scroccava’ pasti o altre cose di poco valore, ‘viveva alla giornata’, secondo la fidanzata, e qualche volta sarebbe andato in compagnia di amici a ‘fare le catenine’. Stava cercando di migliorarsi attraverso il conseguimento del diploma e certamente era un ragazzo volenteroso, ma era ancora proiettato in uno stile di vita malsano”.
C’è poi una testimonianza che descrive bene i rapporti tra la vittima e il suo carnefice: “Non ricordo bene quando ho presentato Luca Varani a Marco Prato. So che Luca non sopportava Marco perche lo trovava arrogante”. Manuel Foffo avrebbe invece conosciuto il pr solo lo scorso Capodanno e i due avrebbero avuto un rapporto orale. La trappola mortale per Luca Varani scatta il 4 marzo 2016 alle ore 6,50, quando il pr scrive alla vittima un messaggio su Whatsapp: “Poi prendi un autobus che ne so. O un taxi. Dai ti aspettiamo. Chiama quando stai per arrivare”. Iniziano a chattare e Marco Prato lascia intendere che per la prestazione sessuale il giovane verrà pagato subito: “Luca ti sembro uno che ti vuole fregare??”, gli scrive a un certo punto della conversazione. Infine nell’inchiesta emergono tre video pornografici sul cellulare del pr romano: uno di questi è quello che lo vede “protagonista”, insieme a Manuel Foffo, dell’incontro di Capodanno.
Marco Orrù