Berlusconi: “Non escludo il ritorno”

Silvio Berlusconi (Websource/archivio)
Silvio Berlusconi (Websource/archivio)

Silvio Berlusconi nonostante gli 80 anni da poco compiuti sembra più agguerrito che mai e non esclude un suo prepotente ritorno in politica. Con il referendum alle porte è già tempo di proiezioni future e con il “No”, che appare in netto vantaggio, l’ex premier comincia a programmare il proprio domani. Il patron di Fininvest naturalmente c’ha tenuto a precisare che: “La sentenza di Strasburgo dovrà arrivare. Sono assolutamente sicuro che metterà in chiaro come non ci sia stata nessuna evasione da parte mia. E quindi io dovrei ritornare nella possibilità di ricandidarmi. In quel caso il centrodestra non avrebbe la necessità di cercare altri leader”.

Insomma Berlusconi si prepara al ritorno in grande stile e non può non mancare per lui un piccolo passaggio sui recenti problemi di salute che ha avuto: “Grazie alla professionalità dei medici e naturalmente all’aiuto di Dio sono in grado di impegnarmi in una battaglia decisiva per la democrazia”. Poi il patron di Mediaset passa all’attacco e annuncia: “In caso di vittoria del No al referendum, Forza Italia in questa legislatura non appoggerà nessun governo. Siamo però disposti, ed anzi riteniamo necessario, sederci intorno ad un tavolo per riscrivere la legge elettorale. Certo, ci vorrà un governo nel frattempo, ma sarà il Presidente della Repubblica, nel quale abbiamo piena fiducia, a garantire questa delicata fase, ma poco importa chi sarà a guidare l’esecutivo, l’importante è che sia un processo breve e che gli italiani possano tornare alle urne”. Insomma Berlusconi vuole nuove elezioni e spera che la vittoria del “No” acceleri questo processo. Infine risponde a chi annuncia una crisi economica ancora più profonda nel caso in cui al referendum non trionfi il “Si”: “A mio avviso, quella delle ripercussioni sui mercati è una leggenda confezionata ad arte per spaventare e condizionare gli elettori. Un vero e proprio ricatto al quale il governo italiano per primo dovrebbe opporsi. Le condizioni dell’economia italiana non cambieranno in caso di vittoria del Sì, miglioreranno invece in caso di vittoria del No”.

Antonio Russo