“Tra poco saremo in Colombia”, poi lo schianto – FOTO/VIDEO

(RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images)
(RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images)

Nelle scorse ore, un aereo con 81 persone a bordo, tra le quali i componenti della squadra di calcio della serie A brasiliana Chapecoense, si è schiantato vicino alla città colombiana di Medellin. Appena sei i sopravvissuti, tra cui Alan Ruschel, 27 anni, terzino, ricoverato all’ospedale municipale de La Ceja. Proprio il difensore, insieme a un compagno di squadra, il portiere Danilo Padilha, aveva postato poco prima della tragedia un video, in cui si mostrano felici di essere quasi a destinazione: “In poco tempo, arriveremo in Colombia. Stiamo arrivando Colombia”. Anche il portiere si è salvato dal terribile schianto.

La Chapecoense, squadra rivelazione del campionato brasiliano negli ultimi anni, avrebbe dovuto giocare mercoledì la finale della Copa Sudamericana (l’equivalente dell’Europa League) contro l’Atletico Nacional di Medellin. La tragedia ha riportato alla mente quella avvenuta il 4 maggio 1949 nel nostro Paese, quando l’aereo con a bordo l’intera squadra del Grande Torino, capace di vincere cinque scudetti consecutivi, si schiantò contro il muraglione del terrapieno posteriore della Basilica di Superga, che sorge sulla collina torinese.

Intanto, tante sono le immagini che testimoniano lo schianto, con i membri delle squadre forensi che si occupano di recuperare i corpi privi di vita. Dopo l’incidente terribile, i loro effetti personali sono stati lasciati sparsi in tutta l’erba in una scena di devastazione totale e le televisioni locali esaltano il pilota Miquel Quiroga: secondo i media, se l’aereo fosse esploso in volo nessuno si sarebbe salvato. Il sindaco di Medellin Federico Gutierrez aveva parlato in un primo momento di 25 morti e almeno una decina di superstiti, ma il bilancio si è drammaticamente aggravato.

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GM