
Era indicato dai ragazzini che lo frequentavano, tutti minorenni tra 15 e 17 anni, come il “gay famoso che paga bene” o “l’acceso tifoso dell’Inter”, “il re dell’hard nostrano”, Corrado Fumagalli, noto come conduttore della trasmissione “Sexy bar”, era il nome illustre tra i cinque bergamaschi coinvolti nell’inchiesta sui minorenni adescati in Internet portata avanti dalla Procura di Brescia. Oggi è arrivata la condanna a due anni con pena sospesa al termine del processo con rito abbreviato per il presentatore televisivo. Condannati a due anni anche il parroco bergamasco Don Diego Rota, Sergio Madureri e Francesco Bellone.
I quattro erano stati coinvolti in un’inchiesta sul sesso a pagamento con minori che in cambio di rapporti ottenevano pranzi, cene, ricariche telefoniche e regali. Le richieste del sostituto procuratore Ambrogio Cassani erano state più alte rispetto alle condanne del gip.