Delitto di Seriate, il mistero del taglierino: “Mai visto in casa”

Gianna Del Gaudio e il marito (foto dal web)
Gianna Del Gaudio e il marito (foto dal web)

Ore di attesa per il caso della morte di Gianna Del Gaudio, 63 anni, che è stata uccisa a fine agosto nella sua casa, una villetta di via Montecampione a Seriate, nel bergamasco. A scoprire il cadavere e chiamare i carabinieri, quella sera, era stato il marito Antonio Tizzani, un ex ferroviere, che ha raccontato di aver visto uscire di casa il presunto omicida e poi una volta entrato nell’abitazione di aver visto la moglie in una pozza di sangue. L’uomo è ora l’unico indagato in quanto il suo racconto non convince gli inquirenti, anche se i due suoi figli si dicono convinti che non c’entri nulla col delitto.

In questi giorni, le indagini si concentrano su un taglierino con lama cutter, su cui ci sarebbero tracce biologiche sia del marito che della vittima, ma Antonio Tizzani ha più volte sottolineato: “Mai visto quel taglierino, viene da fuori, noi non ne abbiamo mai visto in casa uno così”. Nel frattempo, il genetista consulente della difesa di Tizzani, Giorgio Portera, ha parlato di possibile contaminazione: “Si tratta di una traccia parziale e di difficile interpretazione”. Il marito di Gianna Del Gaudio – intervistato a ‘Quarto Grado’ – si è sfogato: “Io sono convinto che chi l’ha uccisa è uno che conosce tutti e due: ha ucciso mia moglie per colpire me … O mi trovate chi è stato o faccio una strage!”. A fine ottobre, si era sperato in una possibile conclusione rapida del caso, poi svanita.

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GM