Se la prende con le tombe dei defunti, il motivo è assurdo

(Pixabay)
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Un 66enne residente a Pergola ha perseguitato i parenti e ha anche profanato alcune tombe di congiunti al cimitero: tutto per un’eredità contesa. Andiamo per ordine: da febbraio, l’uomo inizia ad inviare lettere minacciose e con richieste estorsive a tutti i familiari:  sorella, nipote e matrigna 93enne. Questo perché alla morte del padre, la casa è passata alla matrigna e da questa alla propria nipote. Non viene risparmiato dalle minacce anche il notaio che aveva gestito la successione. L’uomo è poi passato ai fatti e quest’estate è andato al cimitero di Pergola dove ha danneggiato alcuni loculi, tutti riconducibili ai parenti, e imbrattandone altri con scritte offensive.

Dallo stalking alla tentata estorsione, dalle minacce ai delitti contro la pietà dei defunti, in quattro mesi il 66enne ha collezionato ben sei denunce: una rapida successione di comunicazioni fatte dai carabinieri di Pergola al tribunale, fino ad arrivare alla misura cautelare del divieto di avvicinarsi e di comunicare con i parenti. Non pago di quanto aveva fino a quel momento commesso, ha inviato una nuova lettera alla matrigna e alla nipote, minacciando atroce vendetta per i torti subiti. Nelle intenzioni del 66enne quella di compiere qualche gesto sotto le festività natalizie, così con rinnovata preoccupazione le donne si sono rivolte nuovamente ai carabinieri. A quel punto, il giudice ha ordinato l’arresto e la sua reclusione presso il carcere di Pesaro affidandone l’esecuzione ai militari della Stazione Carabinieri di Pergola.

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