La mappa del voto: una valanga di ‘No’ sfiducia Renzi al Sud

(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

La sconfitta elettorale di Matteo Renzi al referendum costituzionale di ieri, che egli stesso ha ammesso annunciando le dimissioni, è sonora: due terzi degli italiani si sono recati alle urne, quasi il 60% ha votato No, con sei milioni di voti di scarto, nonostante la martellante campagna elettorale dei sostenitori del Sì. I numeri si fanno più netti nel Sud Italia e nelle isole: il 72% degli elettori sardi si è schierato col No, percentuale che scende al 71% in Sicilia e che si attesta poco sotto il 70% nella Campania di Vincenzo De Luca e in Puglia, regione ‘contesa’ tra il renziano Antonio Decaro, sindaco di Bari, e il governatore Michele Emiliano. Il fronte del Sì si rifà a Milano, ma anche in Trentino Alto-Adige, dove tocca il 59%, e in Emilia-Romagna, dove vince di misura, oltre che col voto degli italiani all’estero, troppo poco comunque per “consolarsi”. Per capire quanto il voto fosse stato caricato di un significato politico ben diverso da quello reale e che l’attenzione si fosse spostata dal quesito vero e proprio a un referendum pro o contro Renzi, basta poi raffrontare il dato sull’affluenza con quello dei due precedenti referendum confermativi: nel 2001 andò a votare il 34% degli aventi diritto, cinque anni dopo poco più del 50%.

Di fronte a questi numeri, nonostante diversi sostenitori facciano notare che il Pd “da solo” ha raccolto il 40% dei consensi ovvero 13 milioni e mezzo di voti, due milioni e mezzo in più rispetto alle Europee 2014, il presidente del Consiglio ha deciso di lasciare e il vicesegretario dem Lorenzo Guerini ha annunciato che sarà convocata la direzione del partito per martedì 7 dicembre e in quell’occasione Renzi potrebbe dimettersi anche da segretario. Non sono poi mancate, ieri, le proteste davanti a Palazzo Chigi e i caroselli di attivisti soprattutto della sinistra antagonista e dei sindacati di base, che in questi mesi hanno condotto la battaglia referendaria più dura, a difesa della Costituzione, che più volte hanno ribadito è nata dalla Resistenza.

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GM