
Si celava sotto le spoglie di un centro estetico e invece era una casa di appuntamenti. E’ successo a Roma, nella zona della stazione Termini. La titolare, una cittadina cinese, era stata già condannata per sfruttamento della prostituzione ed aveva chiesto di poter usufruire di un regime alternativo alla detenzione. La proposta avanzata da lei stessa era quella di lavorare presso un centro estetico situato nella zona suddetta. Dopo oltre due mesi di attività investigativa, gli agenti del commissariato Viminale, diretto dalla dr.ssa Giovanna Petrocca, hanno appurato come, ciò che sembrava apparentemente essere un comune centro estetico, fosse in realtà una vera e propria attività di prostituzione, gestita dalla stessa cittadina cinese, quarantacinquenne, che si avvaleva della collaborazione di una sua connazionale.
Il blitz è scattato proprio ieri. Il locale è stato sottoposto a sequestro penale con l’apposizione dei sigilli. Durante l’intervento sono per altro state evidenziate gravi carenze igieniche nella struttura. Sequestrata anche una cospicua somma di denaro, probabile provento dell’attività illecita, nonché un cellulare utilizzato per fissare gli appuntamenti con i clienti. Il numero di tale telefono era pubblicizzato su diversi siti internet a sfondo erotico. Le forze dell’ordine hanno arrestato la cittadina cinese, mentre la connazionale ed un italiano, suoi complici, sono stati denunciati per lo stesso reato. Condotta in Tribunale per essere giudicata con rito direttissimo, l’arrestata è stata condannata alla pena di 4 anni e 4 mesi di reclusione.
BC