
Costretta a vivere in una scatola. Questa la tortura imposta a una bimba di soli tre anni, trovata rinchiusa all’interno di un contenitore di pochi centimetri quadrati, circondata da scarafaggi morti. E la cosa peggiore è che gli aguzzini sono i suoi genitori. A scoprire il fattaccio sono stati alcuni agenti di polizia insospettiti da una strana cassa da imballaggio di compensato. Una vicenda che fa rabbrividire, per certi versi analoga a quella che ha visto protagonista di Elizabeth Fritzl, la donna tenuta segregata in casa per 24 anni, fino al 2008, dal padre Josef, poi condannato all’ergastolo.
La buona notizia, nelle circostanze date, è che la piccola è stata salvata dalle forze dell’ordine, mentre le ragioni che hanno spinto i genitori a trattarla in modo così disumano sono ancora tutte da chiarire, e allo scopo è stato aperto un fascicolo d’indagine. Nove in tutto le persone arrestate in flagranza di reato, compresi il padre della vittima Christopher Short, 25 anni, la madre Donna, 42, e Patricia Meeks, 18. Le accuse sono quelle di abbandono di minore e mancata segnalazione di abusi. I genitori avevano sistemato il “pacco” nel salotto della loto casa in Indiana (Usa). A quanto pare, la bimba non ha quasi mai parlato. Le sue attuali condizioni non sono ancora state rese note.



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