Mamma gira un filmino in casa, ecco cosa accade ai figli

(Websource/Archivio)

Restano affidati al padre i figli della 46enne della provincia di Brescia, la quale probabilmente non pensava alle conseguenze che i suoi atti avrebbero avuto. Della signora vi avevamo già parlato perché il video nel quale era protagonista, un film porno, aveva già destato parecchio clamore. Si trattava infatti di quel video nel quale nella scena d’apertura la donna usciva da un asilo ben riconoscibile, la scuola materna “Chizzolini” di Ospitaletto (Brescia). Dopo quella scena che aveva fatto discutere per la scarsissima opportunità di usare come set per un porno, seppur solo dall’esterno, un asilo, il video proseguiva e la donna compiva tutti gli atti sessuali all’interno di un’abitazione, la sua.

Alla fine di dicembre, i giudici del Tribunale dei minori di Brescia avevano così deciso di allontanare dalla donna i suoi due figli proprio perché le riprese del film porno sono avvenute nella casa in cui vivono anche loro. Nella sentenza si leggeva: “L’uso della casa coniugale per girare filmati pornografici rappresenta un pregiudizio gravissimo alla dignità morale dei ragazzi”. La donna, difesa dall’avvocato del Foro di Brescia Carlo Beltrani, si era difesa così: “Ho sbagliato, ma l’ho fatto perché avevo bisogno di soldi. Troppe spese da sostenere e il mio ex marito non contribuiva. Ho preso i soldi e pagato bollette e cartelle di Equitalia, è tutto documentato”.

La mamma disperata per essere stata allontanata dai figli aveva aggiunto: “Negli ultimi mesi ho lavorato in nero, dopo 22 anni in un’azienda che ora ha chiuso. Sono pronta a tutto pur di rivedere i miei figli”. Il suo legale aveva successivamente richiesto la revoca del provvedimento di allontanamento della madre dai figli e la conferma di affidamento dei minori ai servizi sociali “purché li collocasse presso di sé in una abitazione differente da quella diventata set pornografico”. L’istanza è stata però respinta, in quanto “il provvedimento in esame è provvisorio e non impugnabile come per i provvedimenti cautelari perché emesso a tutela dei minori a fronte di gravi inadempienze genitoriali o di condotte che gli rechino pregiudizio”. A scriverlo è il presidente del Collegio giudicante Lucia Marangoni.

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