
“Chiamatemi per una cavalcata che non dimenticherete mai”. La scritta campeggia su una serie di volantini disseminati a ogni angolo di una pittoresca cittadina inglese. Il “soggetto” è un’ignara madre di famiglia che si è vista da un giorno all’altro raffigurata (e sbeffeggiata) come una prostituta in sella a un cavallo in topless a caccia di clienti. Ad architettare il tutto è stata un’ex amica, Erika Benedikta, che ha deciso di vendicarsi così dopo un aspro diverbio (per la cronaca, c’entrano sempre gli animali: la “rottura” è arrivata a seguito di una lite su un cane).
Alison Ramsden, 46 anni, madre di due figli adolescenti e – fatalmente – domatrice di cavalli per professione, vive nella vergogna e nel terrore ed evita persino di uscire di casa da quando è venuta a sapere che nel paesino di Pwllheli, nel Nord del Galles, e su Facebook era tutto un fiorire di quelle immagini a dir poco “allusive”, con tanto di numero di cellulare della poveretta per gli interessati… Il testo del volantino, d’altra parte, è inequivocabile: “Sono una zozzona tuttofare, mi piace il c***. Più grande è meglio è. Mi piace anche la monta…”. E ancora: “Posso soddisfare tutte le tue fantasie equine. Grandi e piccole. Chiamami a tutte le ore per una cavalcata che non dimenticherai mai”. Alison ha raccontato al Sun di essere caduta in una grave depressione a seguito di questa “ritorsione”. “Il pensiero che la gente mi consideri una prostituta mi terrorizza”, ha detto. “Quella fotografia che mi ritrae nuda – ha precisato – era un’immagine privata che la mia ex amica ha usato per svergognarmi davanti a un’intera cittadina di 4.000 abitanti. L’idea che sia stata vista dai miei parenti, amici e vicini di casa mi mortifica”. La “campagna” diffamatoria, tra l’altro, è andata avanti per ben tre settimane. “I volantini spuntavao ovunque – prosegue la diretta interessata – . E’ stato terribile”. Secondo Alison, quella che un tempo era la sua amica del cuore ha agito accecata dall’invidia per il suo nuovo compagno. A dar fuoco alle micce sarebbe stata un’incomprensione sul pagamento di un cucciolo di pastore tedesco che la stessa Benedikta aveva comprato da Alison. La “traditrice” è stata prima denunciata i carabinieri e poi condannata a 200 ore di servizio sociale non retribuito e a un risarcimento di 200 sterline alla vittima. “Spero di non vederla mai più”, ha concluso Alison, dicendosi però delusa dalla sentenza emessa dal giudice che si è occupato del caso: “Mi ha rovinato, meritava la prigione”.



EDS