
“Non è stato lui, hanno fermato un innocente”, così dal letto di ospedale urla Ylenia, la giovane che secondo l’accusa sarebbe stata aggredita dall’ex, che le ha dato fuoco. In base alla ricostruzione fatta dalla Procura, il presunto responsabile del crimine, il 25enne Alessio Mantineo l’altra mattina intorno alle sei avrebbe suonato il campanello della casa della ex, Ylenia Grazia Bonavera, con cui aveva avuto una relazione molto tormentata. I due non si frequentavano da circa due mesi, ma evidentemente il giovane, che ha 24 anni, non si rassegnava alla fine della loro storia d’amore, è la tesi accusatoria. Ai microfoni di Rainews24 la giovane ha raccontato: “Ero andata a ballare con i miei amici, ero un po’ ubriaca. Ma non era il mio ragazzo, perché lui mi ama come io amo lui. Non si può incolpare un ragazzo senza prove. Il mio aggressore era molto più alto di me e aveva i capelli. Il mio ragazzo è molto più basso di me e non ha capelli. Chi è stato, aveva una calza sul volto, mi ha spinto, mi ha lasciato per terra ed è andato via”
A SkyTg24, la mamma di Ylenia Grazia Bonavera, Anna Giorgio, l’ha praticamente smentita e ha spiegato: “Ho parlato con mia figlia, mi ha detto che non si aspettava un gesto del genere. Neanche io me lo aspettavo. Puoi litigare, dare uno schiaffo, che comunque non va bene, però arrivare a questo punto no. Grazie a Dio mia figlia è fuori pericolo”. La donna ha proseguito nel drammatico racconto: “I primi tempi in cui si erano conosciuti erano felici, mia figlia mi ha detto ‘ho conosciuto un bravo ragazzo, voglio fartelo conoscere’. In un primo momento anche a me sembrava un bravo ragazzo, invece poi si è rivelato molto geloso, molto possessivo. Vedevo Ylenia spesso piangere, le dicevo che non andava bene un ragazzo che la trattasse così, litigavano per qualsiasi cosa”.
Secondo la Procura, Ylenia Grazia Bonavera “è scampata alla morte soltanto perché, pur gravemente ustionata, è riuscita a liberarsi dei vestiti in fiamme e a chiedere soccorso”, e grazie anche “al pronto intervento dei vicini di casa e del 118”. Rispetto a una prima ricostruzione, sembra che la giovane abbia ustioni su solo il 13% del corpo, ma comunque è ancora in prognosi riservata. Dalla Procura di Messina si osserva che “la ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie al minuzioso lavoro della polizia che in tempi brevissimi ha proceduto all’escussione di parenti, medici e vicini di casa compresi, e al sopralluogo nella casa della vittima, effettuato dalla Polizia Scientifica, raccogliendo numerosi elementi”. Si ritiene invece poco credibile la versione della ragazza, che ‘difende’ il suo ex dal letto di un ospedale: lo avrebbe fatto solo perché confusa e spaventata e anche le parole di sua madre non lasciano spazio a ricostruzioni alternative rispetto a quelle fatte dalla Procura. C’è infine la testimonianza di un vicino di casa: “Lui continuava a tempestarla di telefonate, a volte la implorava, altre la minacciava per tornare insieme, ma Ylenia ha resistito”.
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GM