Quattro figli in nove mesi: “Dicevano che non potevo averne”

(Websource / Mirror)

“Mi dispiace, non potrà avere figli”. Quella frase le era piombata addosso come un macigno, infrangendo in un sol colpo un sogno che aveva coltivato per tutta la vita. E dopo una diagnosi di leucemia mieloide acuta a 17 anni e qualcosa come 18 aborti spontanei, Lytina Kaur si era quasi rassegnata all’idea di non poter mettere al mondo una creatura da educare, proteggere e amare. Poi, però, la sua esistenza ha preso tutt’altra piega, e nel giro di nove mesi ha avuto ben quattro figli: una femminuccia, due gemelle e ancora una femminuccia.

Oggi Kaur, di Wollaton, Nottingham (Regno Unito), ha 32 anni ed è una donna completamente diversa da quella che tutti – lei compresa – si sarebbero aspettati. Nel settembre 2015 ha messo al mondo la sua prima figlia Kiran, smentendo quella che sembrava essere una condanna senza appello. Due mesi dopo sono arrivate le due gemelle, Kajal e Kavita, nate da una madre surrogata in India. E a giugno dello scorso anno ha partorito Kiyara al Queen’s Medical Centre. “Ero ancora piuttosto giovane quando mi è stato detto che non avrei potuto avere figli – ricorda l’ex operatrice del settore dell’housing social  con i colleghi del Nottingham Post – . E’ stato straziante.  Nel 2007, quando avevo 23 anni, mi sono sposata ed è stato allora che ho deciso di fare qualcosa”.

Un percorso tutto in salita

Il suo percorso – tutto in salita – verso la maternità è cominciato nel 2010 con il primo aborto (aveva concepito due gemelli). Da lì al 2012 ne sono seguiti altri nove, prima di sottoporsi a un ciclo gratuito di fecondazione in vitro presso il Servizio sanitario nazionale, che non ha avuto successo. A quel punto ha deciso di tentare la strada dell’adozione, ma le è stato detto che non c’erano bambini asiatici “compatibili” per lei. Di conseguenza, lei e suo marito hanno cominciato ad avvicinarsi al mondo della maternità surrogata. Tra il 2013 e il 2015, in un ospedale indiano, hanno fatto sei tentativi di impianto embrionale – tutti falliti. Poi la svolta. Nel febbraio 2015, proprio mentre si stava preparando a un altro ciclo di fecondazione in vitro, Lytina ha scoperto di essere rimasta incinta per via “naturale”. “E’ stato un bello shock – ricorda – . Mio marito ed io ci aspettavamo un altro aborto. Non ne feci parola con nessuno. Non volevo che la gente si entusiasmasse inutilmente per l’ennesima volta”. E invece il destino le ha riservato una bella sorpresa.

Nel settembre 2015 è nata la primogenita Kiran, con un taglio cesareo al Queen’s Medical Centre. A novembre dello stesso anno hanno visto la luce in India Kajal e Kavita, dopo che i medici locali avevano fatto un ultimo, estremo tentativo di impianto embrionale. Un mese dopo Lytina è volata in India per andarle a prendere. Mentre si trovava lì, però, ha scoperto di essere rimasta incinta un’altra volta. “Non ho avuto nemmeno il tempo di pensare – spiega la donna – . E’ stato piuttosto sconvolgente”. Kiyara è nata prematura – a 28 settimane – al Queen’s Medical Centre nel giugno 2016. Dopo un inizio un po’ difficile, ha fatto ritorno a casa e ora la famiglia di Lytina è unita e completa. “Siamo stati davvero fortunati – conclude – . A volte mi manca la libertà che avevo prima, ma amo trascorrere il tempo con le mie figlie e devo godermele al massimo, perché tra qualche anno andranno a scuola… E quando cresceranno sicuramente cambieranno molte cose!”.

EDS