“Sono nata un’altra volta”, la testimonianza della mamma superstite

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Un vero e proprio miracolo. Il primo a dirlo è lui, Giampiero Parete. L’uomo ha riabbracciato la famiglia dopo un giorno e mezzo di disperazione. È stato lui a chiamare per primo i soccorsi quando la slavina si è abbattuta sull’Hotel Rigopiano. Era uscito per prendere in un auto un’aspirina e proprio in quell’istante è arrivato giù quel muro insormontabile di neve. Giampiero Parete ha riabbracciato la famiglia e la moglie appena fuori dall’inferno dell’hotel Rigopiano si è rivolta così ai soccorritori:  “Ditemi cosa è accaduto, non ricordo nulla. C’è stato il terremoto, poi un forte boato… La frana? Non so, non mi sono resa conto di niente…mi è crollato addosso qualcosa, non so”. La donna ha trovato la forza di issare il suo piccolo Gianfilippo, il figlio di 7 anni che per tutto il tempo le è rimasto accanto sotto tre metri di neve. Poi ha anche dato indicazioni per il recupero della sua Ludovica, 9 anni: “Andate a prendere mia figlia che si trova nella stanza a fianco”, ha detto ai soccorritori.

La donna ha continuamente dato sostegno ai suoi bimbi e alle persone che hanno condiviso con lei questa terribile esperienza. “Eravamo nella hall, sotto un’architrave che ci ha protetti. Ci siamo fatti forza e ci siamo scaldati l’uno con l’altro. Non ho toccato cibo, ho resistito soltanto con una bottiglietta d’acqua, seduta su una sedia. Quando ho visto la luce sono nata un’altra volta”. Queste le parole di Adriana poi il ricongiungimento con il marito e i figli. Un abbraccio struggente il loro, carico di mille significati, poi un pianto dirotto finché la sofferenza per il dramma non s’è trasformata per loro in gioia immensa.