Effetto Trump. E crolla il numero di ingressi di clandestini dal Messico

(Kevin Dietsch-Pool/Getty Images)

Cala del 40% nel solo mese di febbraio il numero di ingressi di clandestini dal Messico. Che sia o meno frutto del cosidetto “effetto Trump” legato all’annuncio della volontà di erigere il Muro è troppo presto per dirlo, di sicuro però si registra una flessione in un periodo nel quale si riscontravano crescite dal 10 al 20%. Nel primo mese di presidenza di Trump sono dunque crollati gli ingressi alla frontiera Sud-Ovest degli Stati Uniti, quella fra il Messico e i tre Stati Usa della California, Arizona, New Mexico. Le statistiche ufficiali sono elaborate mensilmente dalla Customs and Border Protection, agenzia federale da cui dipende la polizia di frontiera. Ed è proprio quest’ultima a giudicare il crollo del tutto anomalo rispetto all’andamento consueto. “La dura retorica di Trump sulle politiche dell’immigrazione sta esercitando un effetto dissuasivo”, annuncia la CNN. Naturalmente le cifre non tengono in considerazione i clandestini che sono riusciti a eludere le pattuglie di frontiera. Ma se più esiguo è il numero dei cittadini stranieri arrestati, con buona approssimazione si può pensare che sia in calo anche il numero di quest’altra categoria. Attualmente, ad ogni modo, non un solo metro di nuovo Muro è stato costruito per prolungare i tratti già esistenti (che grosso modo equivalgono a un terzo del confine). Non è per altro aumentato neanche il numero degli arresti-espulsioni di coloro che non sono in possesso di regolare permesso di soggiorno. La differenza sta nella risonanza enorme che Trump ha dato alle sue intenzioni, creando un senso di allarme tra le comunità degli immigrati che già si trovano negli Stati Uniti. Probabilmente chi progettava di partire dal Messico per tentare la rischiosa traversata, ora desiste con più facilità.
BC