Emanuele non è la prima persona uccisa per difendere la fidanzata

Emanuele Morganti
Emanuele Morganti (Websource)

Emanuele Morganti, pestato e ucciso fuori da un locale di Alatri per aver difeso la propria fidanzata oggetto di avances e apprezzamenti inopportuni, è purtroppo solo l’ultima di una lunga serie di vittime morte per lo stesso assurdo motivo: aver difeso una donna da aggressioni fisiche o verbali. In questa triste lista dobbiamo ricordare Francesco Estatico, barbaramente ucciso a 16 anni solo per aver osato guardare una ragazza che era in compagnia di un suo coetaneo. Il suo assassino, residente a Napoli come lui, gli recise l’arteria femorale con un coltello e poi fuggì in motorino lasciandolo agonizzante a terra.

Poi c’è il 19enne Gianluca Monni che venne ucciso il giorno dopo aver avuto una lite verbale con un ragazzo che aveva importunato pesantemente la sua fidanzata. L’assassino, 18enne, lo uccise a fucilate mentre aspettava il bus a Nule (Sassari). Stessa sorte toccò a Salvatore Farinaro, agente della Polfer di 30 anni che venne ucciso a Rho per aver difeso la sua fidanzata dalle molestie di due avventori del bar in cui la ragazza era seduta con un’amica.

Infine c’è Massimo ferraresi che non difese la sua fidanzata, ma una ragazza che si era rifugiata nel bar in cui lui si trovava per fuggire dal fidanzato violento, David Bisella. Il giovane si scagliò contro Massimo con un coltello colpendolo mortalmente al torace.

F.B.