
“Assad sta preparando un altro attacco chimico che potrebbe provocare un omicidio di massa”. Con queste parole il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha avvertito il mondo intero circa la probabile volontà del presidente siriano di ripetere l’attacco che sconvolse il mondo lo scorso aprile. Spicer ha spiegato che sul territorio sono state osservate le stesse attività che hanno preceduto il terribile attacco del 4 aprile, ma ha anche precisato che, nel caso in cui lo sterminio senza discriminazioni dovesse ripetersi, ci sarà tolleranza zero nei confronti del regime di Assad: “Se comunque Assad conducesse un altro attacco utilizzando armi chimiche, lui e il suo esercito pagherebbero un prezzo molto alto”. Dalla Casa Bianca non sono giunte descrizioni dettagliate delle attività sopra citate, probabilmente osservate tramite satellite. Lo scorso aprile morirono ben 80 persone nella cittadina di Khan Sheikhoun, provocando la veemente reazione degli Usa, che distrussero con 59 missili Tomahawk parte di una base nei pressi di Homs dalla quale sospettavano fosse partito l’attacco. Assad non ha mai ammesso di aver ordinato un attacco chimico e sostiene di aver colpito con bombe convenzionali un deposito di sostanze proibite in mano ai ribelli. La situazione potrebbe dunque farsi sempre più tesa, viste anche le parole dell’ambasciatrice americana all’Onu, Nikki Haley, che ha voluto lanciare un monito a Russia e Iran: “Se vi saranno altri attacchi contro il popolo siriano sarà accusato Assad ma anche la Russia e l’Iran che lo sostengono nell’uccidere la propria gente”.
S.L.
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