Maria Ungureanu, i legali: “C’è una ragazza che sa molte cose”

Maria Ungureanu

Potrebbe esserci davvero una svolta nell’inchiesta sulla triste vicenda di Maria Ungureanu, la piccola di 10 anni ancora da compiere ritrovata morta all’interno di una piscina di un ristorante a San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento. Nella vicenda è indagato Daniel Petru Ciocan, il giovane rumeno di 21 anni, amico di famiglia e ultimo ad aver visto la bimba in vita. Con il ragazzo è indagata anche la sorella Cristina, accusata di concorso in omicidio. Nelle scorse settimane, per la terza volta è stata respinta la richiesta di arresto per i due, mentre era spuntato un terzo indagato.

Era poi emersa la testimonianza di una persona, che aveva raccontato: “Ricordo che il 19 giugno Maria venne a casa mia e bussò al portone. Quando uscii, mi chiese di mia nipote Linda… Quando Maria venne da me potevano essere le 16”. Il muro di omertà rispetto a questa vicenda potrebbe essere squarciato dalla testimonianza di un’adolescente, che diventerà maggiorenne il prossimo novembre. A rivelarlo, al settimanale ‘Giallo’, è Roberta Bruzzone, criminologa e consulente della famiglia di Maria Ungureanu, insieme al loro legale Fabrizio Gallo. In realtà già due giorni dopo l’omicidio della bambina, l’adolescente aveva riferito agli inquirenti di aver incontrato Maria Ungureanu per strada.

La ragazza aveva raccontato: “Quando la vidi, indossava una maglietta rossa e dei pantaloni attillati a righe orizzontali bianche e celesti che arrivavano fino alle ginocchia. Notai che all’altezza della coscia c’era un vistoso buco. La mamma di Maria, Andreina, era venuta a casa nostra per aiutare nostra madre come faceva sempre. Quando la riportai a casa, mia mamma mi disse subito di portarla in bagno e lavarla, cosa che ho effettivamente fatto. Mentre la ripulivo, mi disse di avere un dolore imprecisato alla pancia”.

“Cosa sapeva di quello che accadeva a Maria? E perché ha nascosto tutto alla mamma della bambina? Crediamo che sappia molto di più di quanto dichiarato finora, Maria forse le aveva confessato le violenze subite?”, sono le domande che si pone Roberta Bruzzone. Insiste l’avvocato Gallo: “Non crediamo che abbia incontrato Maria per caso, i vestiti indossati dalla bambina quel giorno, e descritti anche dalla testimone, non sono mai stati ritrovati. Al momento sotto sequestro ci sono quelli indossati il giorno dell’omicidio, su cui ci sono tracce biologiche di Daniel Ciocan”.

 

GM