
“Loro sono la crema, noi siamo la feccia”. Così dice Deirdre Fenech, 61 anni, mamma di Carmel, la ragazzina scomparsa nel lontano maggio 1998 dalla sua casa di Crawly, nel Sussex (Inghilterra), e mai più ritrovata. “Loro” sono i genitori di Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa nel 2007 durante una vacanza in Portogallo con la sua famiglia. A mandare su tutte le furie questa donna disperata – ma non rassegnata – è la quantità di pubblicità e attenzione mediatica che il “caso Maddie” continua a ricevere da 10 anni a questa parte, al fronte del muro di silenzio piombato sulla tragica vicenda di sua figlia.
Certo, le differenze tra le due sparizioni sono tante e importanti. Carmel era una tossicodipendente e all’epoca era entrata in un assai poco raccomandabile giro di spacciatori di Peckham, Londra Sud. La charity britannica Missing People non ha mai abbassato i riflettori sulla sua misteriosa scomparsa: anzi, tuttora continua a prodigarsi per il ritrovamento di Carmel attraverso appelli sul suo sito web e interventi su social media, televisione e giornali. Il suo caso, però, a differenza di quello di Maddie, non è entrato nella coscienza nazionale. E Deirdre resta convinta che si sarebbe potuto e dovuto fare di più per riportare sua figlia a casa.
Due pesi e due misure
“Ogni persona scomparsa merita tutta l’attenzione possibile – dice Deidre, madre single di altri quattro figli, al Sun – . A quanto pare, però, alcune vittime attirano i riflettori più di altre. E non ho paura a fare il nome di Madeleine McCann”. “Io – aggiunge a rimarcare le differenze – non ho mai lasciato mia figlia in una stanza d’albergo per andare a cena fuori. Non ho mai abbandonato i miei figli. Se dovevo mangiare da qualche parte, li portavo con me. Non li tenevo certo in una stanza d’albergo in un paese straniero con la speranza che dormissero. Mi dispiace, ma io la penso così. So che non dovrei, ma provo tanta rabbia e tanto risentimento”. “Noi – dice – siamo stati trattati come feccia perché veniamo da Peckham, non viviamo in una casa di lusso e i nostri figli avevano problemi. I McCann sono professionisti pieni di soldi… Noi no. Il succo è questo”.
“Mia figlia era bella, aveva tutta la vita davanti a sé, era intelligente e divertente. E’ stata solo sbranata dagli avvoltoi”, ricorda ancora Deirdre. Quando frequentava le superiori è stata vittima di episodi di bullismo. Aveva una gamba un po’ più corta dell’altra e per questo i suoi compagni l’hanno fatta oggetto di battute e scherzi crudeli. Gliene hanno dette di tutti i colori. Poi è entrata in un brutto giro e ha cominciato a drogarsi. Pensavo che fosse la classica sbandata adolescenziale, invece non lo era. Ha cominciato a non rientrare più la sera a casa, fingendo di stare con gli amici. Si assentava per giorni e giorni, e io dovevo andare a cercarla per strada e riportarla a casa. Quando mi sono resa conto che era una cocainomane l’ho supplicata di smettere. Per salvarla e tenerla lontana da quelle brutte amicizie ci siamo anche trasferiti in un’altra città, a costo di enormi sacrifici. Ma Carmel ci è ricaduta”. Poi, dopo varie traversie, “sembrava che fosse rimasta incinta, e allora è tornata a Londra per annunciarlo al suo fidanzato di allora, uno spacciatore. E’ in quella circostanza che è sparita nel nulla”. Lei l’ha cercata in lungo e in largo, con la dedizione,la fiducia e l’amore di cui solo una madre può essere capace. Ma senza alcun esito. “Mi piacerebbe pensare che sia ancora viva – conclude – ma non credo che lo sia. A quest’ora Carmel sarebbe tornata a casa. Eppure, ogni pensiero che faccio prima di addormentarmi e subito dopo essermi svegliata, così come ogni sogno o incubo in cui precipito mentre dormo, è dedicato a lei”.
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