
Il caso di Maelys De Araujo, la bambina di 9 anni di cui si sono perse le tracce la notte del 27 agosto scorso mentre con i familiari partecipava a un banchetto di nozze a Pont-de-Beauvoisin, nell’Isère (Francia), torna alla ribalta con la diffusione dell’interrogatorio di Nordahl Lelandais, il 34enne arrestato per il suo presunto sequestro. I colleghi del giornale Express hanno avuto accesso all’ultima udienza del processo istruito sulla vicenda, tenutasi a inizio settembre davanti ai magistrati. Le parole del sospetto trasudano una sicurezza di sé che ha a quanto pare molto indisposto gli investigatori: l’uomo, amico del padre della bambina, sembra avere la risposta pronta a ogni domanda che gli viene rivolta, per quanto spinosa e delicata, senza mai dare segni di “cedimento” nonostante le tante ed evidenti contraddizioni emerse dal suo resoconto.
In particolare, all’esito dei due interrogatori cui è stato sottoposto, il 34enne sarebbe stato accusato dai magistrati – portati all’esasperazione – di adattare di volta in volta le sue risposte alle loro incalzanti domande. “No, non mi adatto – ha sempre ribadito lui – , cerco di riportare i ricordi di quella serata al meglio”. Come noto, l’unica prova davvero “pesante” a carico do Lelandais è la traccia di dna di Maelys rinvenuta sul lato passeggero della sua auto, e il fatto che il giorno dopo la scomparsa della piccola lui, ex militare e ora addestratore di cani, aveva meticolosamente pulito la propria Audi A3 presso un autolavaggio, insistendo soprattutto sulla parte del vano passeggero e servendosi di un prodotto particolarmente potente. Ma l’indizio della traccia genetica sembra non aver minimamente fatto vacillare l’indiziato. “Quando ero a tavola e ho visto la foto dei miei cani sul mio telefono, ho parlato con questa bambina – ha riferito ai magistrati – . Era la prima volta che la vedevo”.
Lelandais ha poi ammesso che Maelys è entrata nella sua auto per controllare se vi fossero i suoi due cani, incuriosita da quelle foto sul suo cellulare. Ma alla domanda degli inquirenti “Ha toccato Maelys?”, avrebbe risposto: “Non mi ricordo di averla toccarla, forse aiutandola a uscire dalla macchina perché è un’auto a tre porte, non mi ricordo di averla presa tra le braccia…”. Né c’è traccia del fantomatico bimbo biondo che in quel momento sarebbe stato in compagnia di Maelys: gli investigatori non sono riusciti a trovarne traccia. E vale la pena di ricordare che l’uomo in carcere con l’accusa di avere sequestrato Maelys non era sulla lista degli invitati al banchetto di nozze: avrebbe fatto un'”incursione” alla cerimonia solo per consegnare della droga (di cui lui stesso farebbe abitualmente uso) su richiesta di alcuni invitati. La verità, dunque, sembra essere ancora lungi dal venire a galla. In queste ore, intanto, diverse testate giornalistiche hanno diffuso un curioso video di YouTube con protagonista lo stesso Lelandais e che, a suo modo, la dice lunga sul personaggio.

EDS