Portogruaro, migranti aggrediti in una spedizione punitiva

(websource/archivio)

La convivenza tra italiani e persone di nazionalità straniera si fa sempre più difficile. La conferma arriva da quanto avvenuto a Portogruaro, in provincia di Venezia. Qui due richiedenti asilo africani ospitati in un centro d’accoglienza sono stati vittime di un vero e proprio raid di connotazione razzista. I due uscivano da un supermercato in viale Trieste, diretti verso il centro per richiedenti asilo dove sono alloggiati. Prima insultati, sono stati quindi malmenati. In loro soccorso, è giunto un terzo migrante, anche egli vittima della furia del branco.

I tre sono riusciti a scappare, inseguiti fino alla casa dove sono ospitati. Nel giardino della struttura, sono stati infatti ritrovati tubi di plastica e pezzi di legno raccolti per strada. Solo quando gli altri ospiti della struttura sono usciti, attirati dal fracasso, il blitz è terminato e gli aggressori si sono dileguati. I tre migranti aggrediti hanno riportato contusioni al volto, alle braccia e alla nuca con prognosi fino a un mese. Di quanto accaduto si occupano i carabinieri della locale compagnia, che sono sulle tracce degli aggressori.

Ad attenuare questo clima di tensione ed evitare episodi come quello di Portogruaro non contribuisce sicuramente la circolazione di fake news, come quella dell’assenza dei ‘manteros’, i vu cumprà locali, sulla Rambla di Barcellona durante l’attacco terroristico, guidato da Younes Abouyaaqoub e dai suoi complici, che ha sconvolto la capitale catalana. Molto clamore avevano suscitato le accuse a un sacerdote, don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, Pistoia, “reo” di aver pubblicato sul proprio profilo social le foto di alcuni migranti che aveva accompagnato in piscina.

In questo clima, un ruolo purtroppo decisivo gioca la politica, soprattutto a livello locale. Di recente, Franco Bologna, sindaco di centrodestra di un paese in provincia di Savona, Carcare, è stato condannato per “discriminazione e razzismo” dal tribunale di Genova. Questo perché ha emesso un’ordinanza qualche mese fa, stabilendo che gli immigrati provenienti da paesi dell’area africana o asiatica non potessero essere accolti in centri o strutture se prima non avessero esibito un certificato attestante le buone condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare. Dall’altra parte, sono purtroppo molti gli episodi di criminalità di ogni tipo che vedono protagonisti in negativo persone di nazionalità straniera.

GM